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La Regola, l'alfiere di Riparbella

N on è Bolgheri ma lo sembra. La Regola è l'azienda portabandiera di un territorio fortemente vocato alla produzione vitivinicola ma un po' oscurato dai tanti altri grandi distretti del vino in Toscana, quello di Riparbella, non lontano da Cecina, sul litorale livornese. Ma assaggiare i vini dell'azienda di Luca e Flavio Nuti fa capire che i due fratelli fecero bene una ventina di anni fa a credere in questo terroir e nell'idea di un'azienda profondamente etica, in armonia con l'ambiente circostante e con l'umanità tutta. Umanità che si percepisce anche dal fatto che l'azienda si dice orgogliosa che dietro di lei siano nate negli ultimi anni altre aziende vitivinicole con una produzione di alta qualità. In un mondo così competitivo non capita spesso, credeteci.

Del resto non è un'azieda come tante La Regola. Sin dall'aspetto esteriore. La cantina, progettata dall'architetto Sergio Scienza, è totalmente ecosostenibile, sfrutta il percorso solare per alimentarsi energeticamente e ha vinto un premio internazionale per l'integrazione con il paesaggio. Non solo: è anche arricchita da un percorso artistico curato da Stefano Tonelli, che ha anche affrescato i 46 metri della barriccaia.

L'azienda è interamente convertita ai principi dell'agricoltura biologica. I vini rossi top sono lo Strido, un Merlot 100 per cento, e il Cru La Regola, un Igt Toscana a base Cabernet Franc (85 per cento) con saldi di Merlot e Petit Verdot. E poi il blend rosso Vallino, l'Igt rosso Costa toscana Ligustro, il Montescudaio doc rosso Le Prode e il rosato Rosegola da uve Sangiovese, Merlot e Syrah.

I bianchi sono il Lauro, Viognier e Chardonnay, lo Steccaia, Vermentino e Sauvignon blanc; Le Prode da sole uve di Vermentino; lo spumante metodo classico a base di Gros Manseng e il passito Sondrete.

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