Scienze e Tecnologia

Ricerca Google, le Pmi italiane del sud sono più attive su Internet

Sud batte nord nella classifica di Google eTowns Award che si propone di premiare le dieci città italiane che, nell'ultimo anno, hanno fatto registrare il maggior incremento nel numero di aziende che promuovono online il proprio business con AdWords, il programma di pubblicità online di Google.
In pratica il rinoscimento premia le città che hanno fatto registrare la maggior crescita di Pmi, ossia piccole e medie imprese che si promuovono online. Nel caso in questione la vittoria è andata a Salerno con un +62,3% seguita da Torino + 60.5%, Vicenza + 47.4%, Catania + 44.7%, Lecce + 44.6%, Bari + 43.3%, Cagliari + 42 %, Palermo + 41.1%, Perugia + 39.7%, Bolzano + 36.1%.
Il 2010 - e ancor di più il 2011 - sono stati anni di forte crescita per Internet in italia e diversi paramenti lo dimostrano: il 71% della popolazione italiana - tra gli 11 e i 74 anni - ha ormai un collegamento ad Internet con una crescita degli utenti nelle fasce di età più elevate (+51% tra gli oltre 74enni, + 8% nella fascia 55-74 e +9% nella fascia 35-54) . Ogni mese oltre 27 milioni di persone navigano sul web, una crescita del 12% rispetto allo scorso anno . Il giro d'affari del commercio elettronico di prodotti in Italia sarà pari a 2,7 miliardi di euro a fine 2011, con un incremento previsto del 27% rispetto al 2010 . Ulteriori segnali incoraggianti provengono anche dal mondo del mobile: ormai in Italia si contano più di 20 milioni di smartphone e il 72% degli utenti di smartphone dichiara di accedere regolarmente ad Internet da mobile. L'M-commerce, con un valore stimato in circa 37 milioni di euro nel 2011, continua a crescere e il 23% dei possessori di smartphone ha dichiarato di aver già effettuato un acquisto via mobile .
Da queste considerazioni, nasce Google eTowns Award, il riconoscimento che vuole disegnare una mappa di quelle che potremmo erigere a simbolo di un cambio di passo: le città che hanno mostrato nel corso dell'anno la maggiore crescita percentuale nel numero di imprese che promuovono il proprio business online attraverso AdWords, il programma di Google che consente alle aziende di ogni dimensione di promuovere la propria attività online attraverso il motore di ricerca, pubblicando annunci sponsorizzati.
«È particolarmente interessante che in questa classifica compaiano diverse città del centro e del sud dell'Italia - ha detto Stefano Maruzzi, Country Director di Google Italy - Grazie ad Internet, infatti, aziende di ogni dimensione possono iniziare a cogliere le opportunità derivanti dall'economia digitale e portare il proprio contributo alla crescita economica del Paese».
Come rivela lo studio Fattore Internet , commissionato da Google a The Boston Consulting Group, le PMI attive su Internet fatturano, assumono ed esportano di più e sono più produttive di quelle che su Internet non sono presenti. Le PMI attive in rete hanno infatti registrato una crescita media dell'1,2% dei ricavi negli ultimi tre anni, rispetto a un calo del 4,5% di quelle offline e un'incidenza di vendite all'estero del 15% rispetto al 4% delle offline.
Sempre secondo l'Internet economy italiana ha raggiunto nel 2010 un valore di 31,6 miliardi di euro, pari al 2% del PIL italiano, con una crescita del 10% rispetto al 2009 . Di fatto, per ogni euro di crescita del PIL italiano da qui al 2015, in media 15 centesimi saranno legati ad Internet. Ancora più interessante il potenziale di crescita: nel 2015 l'Internet economy italiana rappresenterà tra il 3,3% e il 4,3% del PIL, equivalente a circa 59 miliardi di euro, ossia, quasi il doppio dei valori attuali. È chiaro quindi quale sia il potenziale, in termini di opportunità di business, che resta inespresso e che Internet potrebbe portare all'economia italiana se un numero maggiore di piccole imprese decidesse di abbracciare, in qualche misura, il digitale.

Se invece guardiamo all'occupazione come rivela la recente ricerca commissionata a McKinsey & Company dal Digital Advisory Group negli ultimi 15 anni sono stati creati circa 700mila nuovi posti di lavoro collegati al Web.

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