Roma

«Riscoprirsi creativi»: Cipolloni indaga su presente e futuro del «made in Italy»

Mario Cappelli

Uomo eclettico e dalle svariate esperienze culturali e umane, Giuseppe Cipolloni, di famiglia aquilana trapiantata ad Assisi, si è formato tra Italia, Stati Uniti, Norvegia, Francia e Inghilterra. Tra le tante esperienze anche quella di direttore di un periodico in Umbria e di attore di teatro negli Usa. Dopo ha continuato a girare il mondo da diplomatico al servizio dell’Italia - per anni il più giovane di questa carriera - svolgendo varie funzioni all’estero (in Svizzera, Etiopia, Stati Uniti, Libia e Zambia) fino a divenire Ambasciatore. Finalista per la poesia, opera prima, al Premio Viareggio con «La stanza dell’amore» (Nuovedizioni Enrico Vallecchi, 1977) e autore di un saggio di successo sulla rappresentanza e tutela degli italiani all’estero («Gli emigrati dalla emarginazione alla partecipazione», Vallecchi, 1978). Negli ultimi anni ha intrapreso un viaggio alla riscoperta della creatività etica: in «Donaci la follia», pubblicato nel 2004 per le Edizioni Interculturali, riscopre, come laico, la forza esplosiva del messaggio cristiano, inizio e meta del viaggio; in «Tsunami, il senso della partnership universale» e ora in «Riscoprirsi creativi», appena pubblicato, le meraviglie del nostro animo. L’eclettico Cipolloni è dotato anche come pittore, la galleria Albatros di Roma gli ha dedicato una mostra. Convinto che la costruzione di un mondo migliore passi soprattutto attraverso la formazione di bambini e giovani, Cipolloni ha recentemente fondato una Associazione non-profit con questo scopo.
In «Riscoprirsi creativi», pubblicato dalle edizioni Interculturali e presentato a luglio al «Circolo della Pipa» alla presenza del Senatore a vita Giulio Andreotti e di altri rappresentanti di spicco del mondo della cultura, l’autore si chiede perché l’Italia non fa che scendere nella scala della creatività e della competitività, con gravi ripercussioni anche sulle esportazioni e sulla bilancia dei pagamenti. Il nostro Paese è retrocesso addirittura al 56° posto nella classifica dell’Imd di Losanna, la quale misura la capacità di fare business.

Come si può rilanciare il made in Italy? Come trasfondere all’intero sistema-Paese il coraggio e la speranza che hanno ora attraversato l’Italia come un brivido, in occasione della vittoria ai mondiali di calcio? Risposte concrete vengono date a interrogativi come questi nel libro stesso, nel quale Cipolloni lancia un forte e positivo messaggio specialmente ai giovani, cui propone i percorsi atti a riscoprire la creatività, nella convinzione che dalla promozione integrale dell’uomo derivi anche la rinnovata capacità di incrementare decisamente la redditività, pure economica, del suo operato.

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