Nautica

Rivoluzione America's Cup: regate con i catamarani

Addio monoscafi: nel 2013 sfida con avveniristici e velocissimi catamarani AC72 Class da 72 piedi. Nel 2011 via alle Worl Series per le selezioni dei team. Russel Coutts: "Sarà un grande spettacolo". Vincenzo Onorato: "Sviluppo importante e con regole eque per i team"

Rivoluzione America's Cup: regate con i catamarani

La Coppa America dice addio ai tradizionali monoscafi e sceglie avveniristici e velocissimi catamarani AC72 Class da 72 piedi (22 metri) ad ala (vela) rigida, come nuove imbarcazioni su cui si misureranno i team che si sfideranno nel 2013 per conquistare il trofeo velico più importante e celebrato del mondo.

E' una rivoluzione copernicana per l'America's Cup che già nell'ultima edizione di quest'anno, a Valencia ha visto in gara un catamarano (Alinghi) e un trimarano (Bmw Oracle). Sarà una sfida progettuale, tecnologica e umana a tutto tondo per progettisti, costruttori si multiscafi, progettisti delle vele rigide, equipaggi e skipper. Sicuramente spettacolare, moderna anche se per molti "puristi" della vela e del monoscafo forse inizialmente faranno fatica ad accettare.

Ma la nuova Coppa America lancia la sfida dei catamarani per ridare smalto e spettacolarità ai match race tenendo conto della televisione e di internet, ma anche dei costi: i due punti deboli della scorsa edizione caratterizzata dalle infinite ed alla fine sterili battaglie legali tra Alinghi e Oracle.

Le novità sono state annunciate a Valencia da Vincenzo Onorato, presidente di Mascalzone Latino e Challenger of Record, e Russell Coutts, presidente di BMW Oracle Racing, con sede a San Francisco, Defender della Coppa America, strappata lo scorso febbraio al team Alinghi del miliardario italo-svizzero Ernesto Bertarelli.

Sarà una Coppa America spettacolare, assicurano gli organizzatori, più vicina ai giovani, ancora più attenta alla comunicazione, ma anche al contenimento dei costi e all’ottimizzazione degli investimenti da parte degli sponsor. Gli equipaggi, ad esempio, sarnno ridotti da 17 a 11 componenti. Altro fatto importante: ci sarà una "apertura" più ampia per i limiti di vento entro i quali regate, che dovrebbero ridurre i delay, cioè le lunghe attese in acqua prima della partenza e gli annullamenti di regate. Inoltre saranno esposte le bandiere nazionali sulle barche e per la prima volta cameramen saliranno a bordo durante le regate e internet sarà parte integrante della comunicazione (su modello di quanto è stato fatto, ad esempio, durante il Vuitton Trophy alla Maddalena, in Sardegna).

Il Challenger e il Defender nomineranno congiuntamente un Regatta Director dell’America's Cup Race Management, o Acrm, l’organizzazione indipendente che gestirà l’evento. Un modello finanziario per i prossimi Defender che permetterà di mantenere un race management indipendente, consentendo a team e partner di pianificare un coinvolgimento a lungo termine nella competizione.

Si partirà nel 2011 con l’America's Cup World Series, circuito di pre-regate che si svolgeranno anche nel 2012: per questa serie di team utilizzeranno barche della nuova classe AC45, catamarani più piccoli e tutti uguali (anche per le vele), forniti dall’organizzazione. Passaggio importante per i team che devono "prendere mano" alle novità tecniche, veliche e tecnologiche introdotte con il nuovo Protocollo di regata. Novità che obbligherannno a misurarsi anche con nuove tattiche di regata.

Poi, per la Coppa America 2013, entrerà in scena la nuova classe AC72. "Queste barche hanno un'accelerazione fantastica, sono più flessibili e vanno benissimo per il match race" ha spiegato Russell Coutts. "C'era l’esigenza di rinnovare radicalmente la Coppa America per attrarre anche un pubblico più giovane, e ridurre i costi per i team e per i loro sponsor - ha proseguito Coutts - Abbiamo elaborato il protocollo più equo e paritario della storia di questa competizione che permetterà la partecipazione di molti team, in grado di competere ai massimi livelli per la conquista del Trofeo". "Noi non siamo avvantaggiati rispetto ad altri team - ha sottolineato Coutts - BMW Oracle ha fatto grandi cose anche con i monoscafi, siamo convinti che con queste nuove regole ci saranno altri team in grado di renderci la vita dura, e questo renderà lo spettacolo ancora più affascinante".

"Dobbiamo riconoscere che il Defender americano ha mantenuto la parola. L’America's Cup avrà regole eque e una gestione della regata veramente indipendente" spiega Vincenzo Onorato, presidente di Mascalzone Latino. "A mio parere - continua - questo cambio sarebbe dovuto avvenire anni fa. E vedo le ragioni per cui questo importante sviluppo durerà nel futuro".

Ora l'attesa è per l'annuncio del Paese e della località che ospiteranno l'America's Cup 2013  (ma anche quelle delle World Series) che arriverà entro il 31 dicembre di quest'anno. Potrebbe essere, secondo osservatori, in Italia, l'isola della Maddalena con l'eccellente struttura del Porto Arsenale che ha ospitato tra fine maggio e inizio giugno la tappa italiana del Louis Vuitton Trophy con piena soddisfazione dei team sia per il fascino dei campi di regata lungo la costa della Gallura sarda e le isole dell'arcipelago, sia per la nuova grande struttura portuale, con il vantaggio che il pubblico può seguire anche da terra le regate.

Ma c’è anche Valencia che ha già in campo strutture ad hoc, anche se il porto non sarebbe adatto ai multiscafi con ali, mentre si sono fatti avanti Portogallo e alcuni Paesi arabi.

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