Roma

«Roma, una città a impatto zero»

Roma è pronta per trasformarsi nella capitale della «terza rivoluzione industriale». Parola di sindaco. A conclusione della tre giorni internazionale di lavoro «Rome Venti-20: towards a low carbon era» che ha visto impegnati, nella sede dell’assessorato capitolino all’Ambiente, in prima persona Gianni Alemanno e l’economista americano Jeremy Rifkin, esperto di fama mondiale nella ricerca di nuove forme di energia, sono state tracciate le linee guida che governeranno la capitale a livello energetico per i prossimi anni.
Tra i punti cardine, spiccano: l’installazione, nel giro di un anno, di dieci stazioni per la distribuzione di idrogeno, metano e per ricariche elettriche per autoveicoli, realizzate grazie a finanziamenti della comunità europea di poco superiori ai 2 milioni di euro; il portare al 50 per cento la riduzione dei consumi elettrici e all’80 per cento quella dei consumi termici delle scuole romane grazie all’installazione di pannelli solari e fotovoltaici; l’attivazione di 100mila punti luce Led entro il 2020.
Il workshop si è concluso con l’elaborazione di un vero e proprio masterplan dello sviluppo sostenibile della città eterna - cioè una serie di azioni concrete su energia e ambiente - che sarà presentato in due fasi: sia alla Conferenza sul clima di Copenaghen, in corso in questi giorni, e sia agli Stati generali dell’economia della città, in programma a Roma per metà maggio. «Vogliamo inviare il messaggio che Roma si mette alla testa di un nuovo modello di sviluppo ambientale ed energetico - ha sottolineato Alemanno - Non si tratta solo di prendere degli impegni astratti, ma di comprendere che bisogna realizzare un nuovo modello di sviluppo che porterà posti di lavoro, innovazione tecnologica, e renderà Roma più competitiva a livello economico. Il workshop è la base per portare alla conferenza sugli Stati generali della città, in programma a maggio, il progetto di una città realmente a impatto zero».
«Vogliamo che Roma si presenti a Copenaghen come protagonista di questa sfida nella politica energetica», ha aggiunto l’assessore capitolino all’Ambiente, Fabio De Lillo. Per ridurre le emissioni di anidride carbonica e aumentare l’efficienza energetica il Campidoglio si impegnerà a tutto campo anche attraverso una serie di iniziative, oltre a quelle già menzionate, come la cogenerazione dell’ospedale Sant’Andrea, per un costo di 2 milioni di euro, tesa a recuperare il calore, generato in una centrale termoelettrica, e a utilizzarlo per il riscaldamento della struttura. Verrà inoltre realizzato un nuovo stadio free carbon e creato uno «smart-grid» alla Sapienza, che consente a più dispositivi con motori a combustione interna alimentati ad olio vegetale, di funzionare su una rete comune.
L’amministrazione capitolina sarà inoltre attiva anche nel trovare forme di incentivo per l’efficienza energetica degli edifici privati. Il sindaco ha anche annunciato che d’ora in poi il coordinamento di tutti i progetti in materia di sostenibilità ambientale è affidato all’agenzia «Roma Energia». «Attraverso la stesura di progetti sostenibili, la sfida è portare nella città un beneficio economico, non solo precetti morali», ha spiegato Alemanno.


Il primo cittadino ha infine escluso l’uso delle targhe alterne, tanto care ai precedenti governi romani, perché «non servono a nulla, creano disagi e sono la estrema ratio di un’amministrazione che non ha nient’altro da proporre».

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