Inceneritore, è ancora scontro: Gualtieri gelato da Conte

Riprende la diatriba sul termovalorizzatore, trema l'asse romano Pd-Cinque stelle. Gualtieri vuole andare avanti, ma Conte lo avverte: "Da ora in poi non sarà facile dialogare con noi"

Inceneritore, è ancora scontro: Gualtieri gelato da Conte

Ancora scontro sul termovalorizzatore, col sindaco di Roma Roberto Gualtieri più che mai deciso ad andare avanti e il secco stop del leader dei Cinque Stelle Giuseppe Conte.

Lasciate le elezioni politiche alle spalle, giusto per non inasprire la situazione pre-voto, è stato dato il via libera all'acquisto dei terreni per il progetto. Stesso discorso per il cambio di vertice in Acea, voluto da Gualtieri per ottenere un maggiore pressing sul fronte degli investimenti.

Rimane, tuttavia, la ferma opposizione del Movimento 5 Stelle, cosa che non potrà che portare malumori e separazioni. Non proprio il massimo con le elezioni Regionali che si avvicinano.

L'ala contiana del Movimento sembra determinata a restare sulle proprie convinzioni. "Sull'inceneritore non si tratta" è quanto trapela dai palazzi, come riportato da Repubblica. Più inclini al dialogo, ovviamente, i grillini in Regione Lazio, che sperano di non esacerbare troppo i rapporti col Partito democratico. "Dopo 5 anni e mezzo di Raggi in Campidoglio senza alcuna soluzione per i rifiuti, gli elettori non capirebbero un no all'impianto" sarebbe una delle loro argomentazioni.

Facce scure e malumori, dunque.

Forte dei risultati grillini nel Lazio, Giuseppe Conte avverte: "Abbiamo accumulato molta esperienza sul comportamento del gruppo dirigente del Pd e voglio avvertirli. Da ora in poi non sarà facile dialogare con noi".

Si discute anche sui nomi. I pentastellati propongono con forza Daniele Leodori, vice Presidente della Regione Lazio. Non piacciono, inoltre, le voci relative all'ex presidente della Provincia Enrico Gasbarra e al deputato Marianna Madia. Zingaretti è già stato avvisato in merito.

Ci sono poi i rapporti da mantenere con Azione e Italia Viva, il cosiddetto Terzo polo.

I grillini in Regione vogliono navigare a vista. "Ora lavoriamo insieme, senza litigare. Perché spezzare questa intesa sui temi?" è il pensiero più comune. La paura che Calenda possa voltar loro le spalle da un momento all'altro, però, è forte.

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