Roma

RomaEuropa Festival La voce «teatrale» secondo la Socìetas Raffaello Sanzio

Si fa sempre più stretto il legame tra la Socìetas Raffaello Sanzio, una delle realtà emblematiche della nostra scena, e la musica. La musica come contrappunto acustico di lavori che pongono al centro della loro matrice creativa la voce. E se già in passato questo filone «vocale» aveva caratterizzato molte produzioni di successo, da qualche anno le potenzialità espressive del suono e la ricerca sulle origini della parola (una parola antica, ancestrale, fisiologica) sembrano incanalare gli interessi di questo gruppo verso esiti di rara originalità. Basti vedere il lavoro che debutta domani sera al Palladium per il Romaeuropa Festival. Si intitola Ingiuria (una sequenza utile per imprecare), lo ha scritto Chiara Guidi, fondatrice della Socìetas insieme con Claudia e Romeo Castellucci, e vede in scena il musicista Teho Teardo, il violinista Alexander Balanescu e il cantante attore Blixa Bargeld intrecciare le loro abilità artistiche con quella della stessa Guidi, all’interno di una partitura che collega insieme la Bibbia con altri materiali, tra cui una violenta invettiva rintracciata fra gli appunti di un attentatore delle Torri Gemelle. «La voce si fa strumento martellante - spiega l’autrice/esecutrice - per polverizzare e trasfigurare le parole fino a scagliarne le sillabe dalla glottide per colpire. Una drammaturgia del suono dove la capacità di pensare con le orecchie architetture e grumi sonori diventa predominante».

Repliche fino a sabato.

Commenti