Donne e imprenditrici. Impegnate in un settore strategico come quello dellagricoltura. Che ha ripercussioni sullambiente, sullalimentazione, sulla didattica e sulleconomia. Le aziende agricole gestite da donne sono sempre di più. Unindagine Istat rivela che le imprese rurali «rosa» sono passate in un anno dal 30,4 per cento al 33,3 per cento. Non solo. Si è visto che quando lazienda agricola è gestita da una donna cè più attenzione alla qualità dei cibi e allaspetto didattico. Pensiamo al gran numero di fattorie aperte, a quei percorsi studiati apposta per trasmettere a bambini e ragazzi nozioni di apicoltura, alimentazione o botanica. Da come viene prodotto il miele, a come vengono munte mucche e capre, alle varie fasi di trasformazione e lavorazione del latte, fino alla realizzazione di burro e formaggi. La crescita degli agriturismi femminili ha avuto unimpennata dal 2003 al 2008, registrando un incremento del 49 per cento, soprattutto nelle regioni del Sud.
Il ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali Saverio Romano ha sottolineato le qualità femminili, «la capacità di attenzione nei confronti della salvaguardia ambientale e lattenzione agli aspetti dellinnovazione». «Nel mondo agricolo l'imprenditoria femminile rappresenta un elemento fondamentale, non solo per quanto riguarda le attività tradizionali, ma soprattutto per la capacità dimostrata di sviluppare gli aspetti multifunzionali dell'agricoltura, con una grande capacità di attenzione nei confronti della salvaguardia ambientale e dell'innovazione».
Non a caso, ogni 15 ottobre, si celebra la giornata della Donna rurale. La proposta fu fatta dalla Fipa (Federazione internazionale dei produttori agricoli), dalla Acww (Associazione mondiale delle donne rurali), da Narwa (Network delle associazioni delle donne rurali africane) e Wwsf (Fondazione mondiale delle donne) alla Conferenza mondiale delle donne di Pechino del 1995.
Da allora la giornata è diventata unoccasione per fare il punto dellimprenditoria femminile agricola. Fra le priorità del ministero cè quella di assicurare pari opportunità agli uomini e alle donne che vivono e lavorano in Italia e in Europa. Ha detto Romano: «Questo principio è una delle direttrici delle politiche per il sostegno allo sviluppo delle aree rurali, dove è indispensabile il coinvolgimento delle donne nella costruzione del capitale sociale, della vitalità dell'economia e riguardo alle condizioni di qualità della vita che rendono attrattive queste aree». Il ministro ha poi ricordato che è dal 1997 che lItalia punta sul ruolo delle donne nellagricoltura grazie alla creazione dell'Osservatorio nazionale per l'imprenditoria ed il lavoro femminile in agricoltura (Onilfa), organismo composto da rappresentanti di ministeri, organizzazioni professionali, enti locali e istituti di ricerca. Non solo. «Abbiamo inserito il Pacchetto donne nel nostro Piano strategico nazionale - ha detto Romano - Si tratta di un insieme di provvedimenti che offre alle imprenditrici agricole la possibilità di attivare, in maniera combinata, interventi che riguardano le diverse sfere dell'impresa (dalla produzione alla trasformazione e commercializzazione, mettendo in campo anche azioni formative)».
Romano: «Dalle donne un contributo fondamentale per lagricoltura»
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