Cultura e Spettacoli

Rosario Dawson, la star 30enne che si sente vecchia

L’attrice di Sette anime: "I copioni di Hollywood sono scritti per le ragazzine. E io vorrei interpretare Madre Teresa"

Rosario Dawson, la star 30enne che si sente vecchia

Giffoni - Rosario arriva all’incontro indossando un abitino nero. Semplicissimo. Sensualissimo. Che mette in risalto le generose curve. E già, perché Rosario Dawson, nome da uomo in un corpo molto femminile, anche quest’anno è la donna più bella dell’Ischia Global Film Fest. È tornata sull’isola, all’indomani del film diretto da Gabriele Muccino, Sette anime. Quello che l’ha fatta conoscere anche in Italia, visto che negli Stati Uniti, questa trentenne di New York, padre di origini irlandesi e madre portoricana, cantante di successo, è famosa dai tempi di Sin City (2005). Una giovane star dalla vita complicata che dichiara di leggere i copioni e di sentirsi già vecchia «perché ad Hollywood i ruoli femminili sono pensati per le ventenni». Eppure lei, bella, solare e ottimista, lavora tantissimo. Dopo esser stata diretta da Spike Lee ne La 25ª ora oltre al progetto Sin City 2, sta per finire le riprese di Zookeeper, un film di Chris Columbus per il quale aveva già recitato nel musical Rent: «In Zookeeper», dice la Dawson «sono una veterinaria di cui si innamora il guardiano dello zoo di Boston, interpretato da Kevin James. Il tipo è un po’ tonto e per conquistare la donna dei propri sogni si affida ai consigli di animali parlanti. Animali veri e non a cartoni, che avranno le voci di alcuni di star come Sylvester Stallone». Ferma solo per un istante il fiume di parole, poi continua: «Girare questa commedia, che negli Stati Uniti uscirà tra un anno per me è stato un vero problema perché sono allergica agli animali». In Percy Jackson and The Olympians, commedia interpretata anche da Pierce Brosnan e Uma Thurman, Rosario ha invece avuto a che fare con bambini svantaggiati: «Interpreto Persefone e insieme ai miei colleghi, degli dei del 2000 che operano sulla terrazza dell’Empire State Building, cerco di aiutare i piccoli a risolvere i grossi problemi di salute. Per me il cinema è questo. Le mie scelte hanno un comune denominatore: affrontare argomenti di rilievo sociale, per portare la gente a pensare e i giovani a capire che bisogna fare sesso protetto o fare attenzione con internet per non farsi ammaliare dai siti pedo-pornografici».

Testa pensante, questa Dawson, e donna dall’entusiasmo contagioso: «Merito della mia famiglia, dice la Dawson che mi ha trasmesso valori veri. Peccato la veda poco. Loro vivono a New York, io a Los Angeles. Ogni giorno vorrei fare le valigie per tornare a casa. Ma amo troppo il mestiere per lasciare Hollywood». Tra i suoi tanti desideri, la voglia di lavorare ancora con Muccino, magari stavolta in Italia: «Tra Gabriele e me c’è un rapporto speciale», spiega Rosario. «Negli Stati Uniti lui è molto famoso, niente a che vedere però con l’Italia, dov’è considerato quasi un dio. L’ho visto all’anteprima romana di Sette anime. Le ragazze se lo mangiavano con gli occhi».

E prima che Mathieu, il fidanzato francese, la porti via per un pranzo romantico, rivela il suo sogno nascosto: «Interpretare Madre Teresa di Calcutta da giovane».

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