Salone del Mobile. MilanoDanimarca, dove l'anima vive di (felici) contrasti

La Danimarca è considerata il Paese più felice al mondo, perché lì tutto è a portata di mano. Basta saltare in bici per ripercorrere mille anni di storia, esplorare le 400 isole e le vivibili città, compresa la bellissima Copenhagen. È proprio la capitale a custodire e tramandare il DNA di questa piccola ma interessante nazione: è classica e contemporanea, romantica e moderna, vive di contrasti. Perché se da una parte non può far a meno del pittoresco quartiere di Nyhavn con le sue case colorate e i ristoranti a bordo d'acqua, il palazzo reale di Amalienborg, il castello di Rosenborg, il parco Tivoli, di Christiania e della Sirenetta (che ha appena compiuto 100 anni), dall'altra oggi è conosciuta anche per la nuova Opera, il Teatro di Prosa e il Diamante Nero, che, con le loro linee contemporanee, spiccano fra le quinte antiche della città. Negli ultimi anni, infatti, è stata proprio l'industria creativa (arredamento, architettura, moda, film), uno dei settori più importanti dell'economia del Paese con 9,9 miliardi di euro di fatturato export nel 2012, a far parlare della Danimarca, di Copenhagen e del loro design. Sono state aziende come Fritz Hansen, Kvadrat, VIPP, Bang&Olufsen e Royal Copenhagen, per citarne alcune, a rendere famoso lo stile danese nel mondo e a farlo diventare leader del settore. Elegante, funzionale e senza tempo, lineare, sobrio e di altissima qualità, il design scandinavo è stato riscoperto in nome di una ritrovata attenzione per il lavoro artigianale e per le forme pulite. A Copenhagen potete studiarne le caratteristiche girando tra il Danish Design Centre e il Danish Museum of Art & Design, o passeggiando tra i negozi in Bredgade street, dove si trovano storici oggetti di design del periodo 1920-1975. Emerge poi una nuova generazione di designer, molti under 40, che si pongono in modo più giocoso nei confronti del loro mestiere e che integrano il sociale nelle opere. Pensiamo a Louise Campbell e Rolf Hay, AiAiAi, Claydies e Cecilie Manz. O a Bjarke Ingels, il cui studio BIG ha progettato il nuovo M/S Maritime Museum a Helsingør e edifici residenziali pluripremiati nel nuovo quartiere Orestad a Copenhagen (esemplare la passerella pedonale realizzata sul tetto di un complesso multipiano). Ma indaghiamo con più attenzione tre realtà che continuano a fare la storia del design danese. Republic of Fritz Hansen. Chi non sogna una poltrona Egg nel proprio salotto? O magari una Swan, una sedia Serie 7 di Arne Jacobsen gli stessi prodotti che arredano il MoMA di New York? Tutte icone realizzate da Fritz Hansen, azienda danese fondata nel 1872, nota per gli elementi d'arredo creati in legno curvato.

Per rivivere l'atmosfera della sede di Allerød, poco distante da Copenhagen, fate un giro nello store di Corso Garibaldi a Milano, dove, nel Fuori Salone, verrà presentato il nuovo tavolo Analog di Jaime Hayon. Il tavolo è un invito alla relazione: ha una struttura senza gerarchia, non esiste il capotavola. Insomma, una piattaforma di conversazione perfetta.

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