Quaranta italiani su cento soffrono o hanno sofferto (sia pure temporaneamente) di riflusso gastroesofageo, una patologia che ha compromesso la loro qualità di vita in varia maniera: disturbi del sonno, bruciori retrosternali, frequenti rigurgiti acidi. Molti di questi pazienti finiscono per rinunziare a una normale vita di relazione, nel timore di questi rigurgiti. Sono stati descritti anche sintomi «extraesofagei» come una tosse insistente o una laringite. Entrambe le complicazioni rendono più difficile unesatta diagnosi, ritardando lintervento terapeutico.
Il professor Marcello Tonini, cattedratico di farmacologia nellUniversità di Pavia, ha studiato i vari tipi di intervento in queste patologie, arrivando alla conclusione che «gli inibitori della pompa protonica gastrica rappresentano lapproccio terapeutico più efficace nel campo delle patologie gastrointestinali perché sviluppano unattività antiacida largamente superiore a quella esplicata da altri rimedi». Una sua recente pubblicazione, che tiene conto di molti studi clinici condotti in Italia e in Europa, sostiene che tra gli inibitori della pompa protonica gastrica quelli di seconda generazione (così li ha definiti lEuropean Journal of gastroenterology), in particolare lesomeprazolo ottengono la migliore risposta terapeutica. Lazione dellesomeprazolo si esplica a livello delle cellule parietali che rivestono la superficie dello stomaco, disattivando le pompe protoniche e riducendo così la produzione di acido. Tale riduzione non ostacola il processo digestivo ma limita il reflusso di acido nellesofago: reflusso che, a lungo andare, può provocare lesioni della mucosa esofagea, spesso temibili (possono, dopo qualche tempo, diventare cancerose).
Grazie alle migliori caratteristiche farmacologiche associate al suo metabolismo, allelevata biodisponibilità e al conseguente miglior controllo dellacidità gastrica questa nuova molecola rappresenta levoluzione della gestione delle patologie acido-correlate rispetto al capostipite omeprazolo. Lo sviluppo di esomeprazolo garantisce una inibizione acida gastrica prolungata nel tempo con una minore variabilità di risposta interindividuale, capace quindi di migliorare le prestazioni terapeutiche.
Come salvare lesofago dal reflusso
Il professor Marcello Tonini dellUniversità di Pavia: «Bloccando la pompa protonica evitiamo il rigurgito»
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.