Satellite Nasa: spazio alla psicosi «Non toccate i pezzi, sono tossici»

L’incertezza ha fatto salire la preoccupazione. Lo scenario del «rientro incontrollato» (così lo chiama la Protezione civile) del satellite della Nasa in caduta sul Nord Italia si è evoluto continuamente durante tutta la giornata di ieri. Esperti italiani e americani hanno aggiornato di ora in ora le previsioni sul punto e sull’ora esatti in cui i rottami dell’Uars sarebbero precipitati al suolo. Le ultime novità sul satellite da sei tonnellate erano che aveva rallentato la sua corsa. Secondo la Nasa quindi, la fascia oraria della possibile caduta dei 26 frammenti si è spostata tra l’una e le 5 della notte appena trascorsa (ora italiana).
Gli scienziati hanno dato un’informazione costante. Mentre centinaia di telefonate di cittadini allarmati sono arrivate alle sedi regionali della Protezione civile. I sindaci lombardi, su richiesta della Regione che faceva parte dell’area a rischio, hanno raccomandato agli abitanti di «non stare esposti in luoghi aperti negli orari di maggiore pericolosità». E i bookmaker inglesi hanno dovuto rimandare al mittente le numerosissime richieste di puntate di chi voleva scommettere su come sarebbe andata a finire. Il motivo? La possibilità, seppure remota, che qualcuno si facesse male. Anche la percentuale di probabilità che i resti del satellite cadessero sul territorio italiano è stata aggiornata in corsa. Passando dallo 0,6 per cento, per salire all’1,5 e poi ridiscendere all’1,1. Lo stesso vale per la traiettoria dell’Uars, che nella serata di ieri ha fatto escludere da quelle pericolose per l’Italia la fascia oraria tra le 21.25 e le 22.03. L’unico orario a rischio è rimasto quello tra le 3.34 e le 4.12 della scorsa notte. La «finestra di incertezza» era però più ampia, dalle 19.30 alle 5 del mattino. Per quanto riguarda invece le regioni coinvolte, il Comitato operativo della Protezione civile, riunito in seduta permanente, ha annunciato: «Il territorio potenzialmente interessato comprende le province di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, Brescia e Sondrio per la Lombardia. Sarebbero di conseguenza escluse la Valle d’Aosta, il Piemonte, la Liguria e l’Emilia Romagna». Le precauzioni da prendere, viste le tante variabili, si limitavano a quella che la Protezione civile chiama «autoprotezione». Restare in luoghi chiusi, preferibilmente ai piani più bassi e nei vani delle porte dei muri portanti. Alcuni rottami avranno raggiunto una velocità di quasi 400 chilometri orari. Per gli esperti dunque in caso di caduta su un centro abitato, si registrerebbero danni notevoli. A dare problemi potrebbero però essere anche i detriti a terra, che potrebbero sprigionare gas tossici (in particolare idrazina) e non devono essere toccati. Chi li trova deve segnalarlo alle autorità, rimanendo a una distanza di 20 metri. La Nasa avverte che non contengono sostanze radioattive, ma che ci si può anche tagliare con le parti metalliche. I frammenti sono in alluminio, titanio e berillio, pesano anche 150 chili e sono grandi anche un metro quadrato.

Verranno recuperati da personale specializzato. Non è stata decisa alcuna limitazione al traffico aereo, ferroviario, stradale e marittimo. Anche se l’Enav ha avvertito i piloti della possibile presenza di materiale del satellite nello spazio aereo.

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