Alla scoperta del Salento d’autunno tra storia, natura e sapori genuini

Passeggiare tra borghi medievali senza sgomitare fra i turisti, tuffarsi nella Storia tra necropoli e musei, assaporare le golosità ripescate da antiche ricette: alle porte del Salento, in quella zona del Brindisino adagiata tra due mari, la vacanza fuori stagione può diventare l'occasione di una scoperta. Tra vigneti e trulli, cantine e case imbiancate di calce, l'itinerario segue le tracce dei Messapi, popolo combattivo e indipendente, che, dall'altra sponda dell'Adriatico, cominciò a insediarsi qui intorno al IX secolo. a.C.
Prima tappa Ceglie Messapica, che segnava il confine del territorio, grazie alla sua posizione sopraelevata e alle sue mura, baluardo contro gli attacchi della nemica Taranto. Qui si può dormire al B&B Sant'Anna (www.bbsantannaceglie.it) dove la giovane Pamela offre ai suoi ospiti tutte le attenzioni di una terra generosa, oppure, a pochi chilometri dal centro, si può sprofondare nella pace di Casina Vitale, antica masseria che Isabella e Adriano hanno trasformato in un luogo accogliente tra lecci e ulivi (www.masseriacasinavitale.it).
Sorto sul sito dell'acropoli messapica, il centro medievale, sovrastato dal castello ducale, tra vicoli e case candide, svela bar e ristoranti, sapientemente ricavati sotto antiche volte, a dimostrare che qui il passato si rinnova, anche in cucina. Ne è un esempio Cibus (www.ristorantecibus.it), locale ricavato in un antico convento del XV secolo, dove i cibi di questa terra sono reinterpretati in modo raffinato.
La cultura, infatti, passa anche dalla tavola, come dimostra Sergio Allegretti, giovane cofondatore del Consorzio per la tutela del Biscotto di Ceglie Messapica, diventato presidio slow food. Il cibo come ricchezza da ritrovare e sostenere è anche la filosofia dei titolari della Pasticceria Passiante di Francavilla Fontana, altro borgo che offre scorci inediti, che nel loro antico laboratorio di piazza Dante 20, portano avanti la tradizione del confetto riccio, mentre alla pasticceria La Sfornata di Villa Castelli, via Belvedere 26, la pasta reale, a base di mandorle, diventa un tripudio di colori e curiose combinazioni di gusto, da assaggiare dopo una visita al museo archeologico, nella sede comunale, che espone repertiprovenienti dalle 33 tombe rinvenute nella necropoli di Pezza Petrosa.
A Oria si gusta invece la scarpetta, dolce di uova, farina e zucchero, che si dice inventato dalle suore benedettine: il bar pasticceria Carone, in via Roma 10, offre anche la visita al piccolo museo di macchine, attrezzi e documenti che ne raccontano la storia. Oltre al quartiere ebraico, ai segni dell'influenza bizantina, alla superba cattedrale con il reliquario del patrono, San Barsanofio, Oria, capitale della Messapia, conserva un imponente castello, con una scenografica piazza d'armi, ampliato nei secoli, oggi ristrutturato e in parte destinato a congressi ed eventi (www.castellodiorai.org).
Se il museo archeologico Ribezzo di Brindisi offre un ampio quadro della civiltà messapica, oltre a sezioni dedicate al medioevo, all'età romana e all'archeologia subacquea, a Mesagne, fondata dai messapi, si visita il museo civico archeologico «Ugo Granafei», che ha sede nel castello: un migliaio di reperti, provenienti dall'area urbana e dai siti di «Muro Tenente» e «Muro Maurizio», documentano la cultura dell'età messapica tra il VI e il IV secolo a.C.
Sosta per il palato da Giùdamino, trattoria tipica, in via Florenzia 62: tutti i sapori della cucina genuina, la stessa che, tornando verso nord, porta a Cisternino, per una grigliata in uno dei tipici fornelli, caratteristici locali sorti nelle macellerie. Come l'Arrosteria del Vicoletto, da cercare tra le viuzze di un borgo a pochi passi dal mare, preso d'assalto nei mesi estivi per il suo clima fresco e ancora più godibile in una tranquilla sera d'autunno. Una visita al museo della chiesa primitiva, rinvenuta sotto la chiesa madre, stupisce il viaggiatore.

Insomma una ricchezza di luoghi inimmaginabile che, grazie a serie sinergie tra pubblico e privato, sanno conservare e condividere un fascino antico.
Per informazioni: Ufficio Turismo: www.provincia.brindisi.it, telefono 0831 565109.

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