Scoprire il D’Annunzio meno conosciuto nel nuovo Vittoriale

Ora D’Annunzio non è più segreto. Il nuovo allestimento che, al Vittoriale, espone al pubblico tanti oggetti cari al poeta/soldato, sia preziosi sia d’uso quotidiano, svelano il suo lato più umano, fino ad ora nascosto dal clamore di un’esistenza vissuta come una grande rappresentazione teatrale. Qualcuno ha anche definito, con una nota entusiasta, la vita del Vate come un’opera d’arte. Certo è che i riflettori sempre puntati su Gabriele D’Annunzio ne hanno fatto un protagonista abbagliante. Nell’ombra rimanevano, tuttavia, non pochi aspetti, quelli più intimi e domestici, che ora il nuovo Museo, nel Museo (tale è il Vittoriale), disvelano.
A rendere possibile la nuova realizzazione è stata la Fondazione Cab che ha contribuito volentieri alla richiesta avanzata dall’attuale presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, per questa operazione che si caratterizza, in tutta evidenza, di alto spessore culturale. Grazie a essa, siamo di fronte all’emozionante riscoperta dell’aspetto meno noto e consueto della figura di Gabriele D’Annunzio. Al tempo stesso svelare il D’Annunzio segreto è continuare la ripresa di un progetto di ampio respiro, da parte della Fondazione Cab, già passato attraverso l’acquisizione dei sei preziosi manoscritti da parte della Fondazione stessa, su indicazione di una grande figura bresciana, oggi scomparsa, quel Piergiuseppe Beretta, già vicepresidente dell’allora Banca Cab. Tali manoscritti ora sono in comodato, a disposizione degli studiosi presso il Vittoriale, così com’è a disposizione il carteggio con Luisa Baccara, acquistato lo scorso anno sempre dalla Fondazione Cab. Senza dimenticare il progetto di pubblicazione dell’Opera omnia dannunziana che consegnerà un patrimonio unico, fatto di 50 pubblicazioni articolate in quattro sezioni: Versi d’amore e di gloria; Prose di romanzi; Tragedie, misteri e sogni; Prose varie e ricordando anche la realizzazione del Museo delle Guerra, con l'impegno determinante dell'Ambasciatore Antonio Benedetto Spada, consigliere della Fondazione Cab.
Promuovere la cultura è uno dei cardini dell’attività della Fondazione Cab. Anche per questo, il consiglio d’amministrazione aveva colto l’invito del Vittoriale e del ministero dei Beni culturali ad accostarsi alla figura del Vate.

Da allora sono passati più di 20 anni e la promozione degli studi dannunziani porta oggi la Fondazione a essere attrice in un’occasione grazie alla quale conferma la sua azione, tesa a fare di Brescia e del Bresciano un territorio promotore di cultura a tutti i livelli.

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