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Scoprono che il marito è poligamo e lo uccidono

La legge islamica prevede la poligamia maschile, quindi perché nascondere di avere più di una moglie? È una mancanza che può costare cara al marito che non rispetta fino in fondo le regole della sharia e che può causare da parte delle consorti reazioni che vanno molto al di là della semplice scenata di gelosia. Nei Paesi islamici infatti le donne accettano di condividere il proprio marito con altre, ma a patto che le unioni siano tutte alla luce del sole.
La poligamia non dichiarata è stata fatale per Yunus Bepari, un uomo di 46 anni residente nel villaggio di Mulalidaha, nel Bangladesh orientale. La sua storia, finita male, è riportata dal quotidiano bengalese New Age. Bepari, autista di risciò a motore, aveva contratto quattro matrimoni. Fin qui niente di strano, visto che appunto l'Islam permette a un uomo di avere fino a quattro mogli. Prescrive però che le consorti siano a conoscenza dell'esistenza delle altre e che siano anche consenzienti. Nel caso del 46enne bengalese invece erano all'oscuro. Fino a quando lunedì scorso Bepari è andato a una fiera agricola a Brahmankanda, nei pressi di Faridpur, insieme a due delle sue compagne. Qui ha incontrato per caso una terza moglie, che non sapeva nulla delle altre due. Ne è nata una violenta discussione, durante la quale l'uomo ha confessato di avere una quarta consorte nel vicino villaggio di Kabirpur.
Inferocite, le donne hanno trascinato Yunus a casa di quest'ultima, anche lei convinta di essere l'unica signora Bepari. Le quattro mogli quindi si sono alleate e hanno deciso di ribellarsi, legittimate dal fatto che il loro marito aveva violato quella stessa legge che gli concedeva il privilegio della poligamia. Pronte a essere tradite ma non ingannate, lo hanno condannato a un feroce contrappasso: lo hanno picchiato con bastoni e pietre fino a lasciarlo a terra esanime. Yunus Bepari è finito in ospedale ed è morto per le ferite riportate dopo una notte di agonia.
La poligamia nell'Islam è concessa agli uomini ma non alle donne, per evitare che la certezza della paternità dei figli sia messa in discussione. Si tratta di una pratica, come quella delle spose bambine, forzate a unirsi con connazionali molto più anziani scelti dalle famiglie, che si verifica anche da noi. Gli episodi di ribellione a queste regole dimostrano che le donne islamiche spesso non accettano di buon grado di essere oggetto di tradizioni discriminatorie. È di due giorni fa la notizia di una ragazza di 14 anni originaria proprio del Bangladesh e residente a Brescia che, promessa in sposa a un uomo con il doppio dei suoi anni, è scappata di casa e ha chiesto aiuto alla polizia. Per Hina Saleem invece, la ragazza di 20 anni nata in Pakistan uccisa dal padre nel 2006 perché si era fidanzata con un italiano, la fuga purtroppo non è stata possibile. E le mogli di Bepari non si sono ribellate alla poligamia, piuttosto hanno rivendicato il rispetto rigido delle regole e della tradizione.

Proprio come vuole la sharia.

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