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Se i costi sono folli le terapie sono inutili E il servizio sanitario rischia il collasso

Garattini (Istituto Negri): «Lo Stato lucra sul fumo e persino sulla cannabis»

Il continuo aumento del costo dei farmaci innovativi mette in serio pericolo la stabilità del Sistema sanitario nazionale. L'incertezza è aggravata dalla spirale ricerca-investimento-profitto che si annoda attorno al collo del Ssn. «Innovativo dice il professor Luca Pani, direttore Aifa è ciò che si sostiene economicamente. Oggi i telefonini sono più innovativi di vent'anni fa e costano molto meno. Una cura anticancro che costa 10 milioni a paziente è inutile perché insostenibile. In questi anni l'Aifa ha voluto fare incontrare ricercatori, industrie e rappresentanti dei pazienti per definire in partenza le condizioni di sostenibilità: costi per lo sviluppo e prezzo che il sistema può reggere».

Non è solo colpa delle «Big Pharma» se per comprare un farmaco innovativo bisogna fare un mutuo: «In passato riconosce Pani sono stati commessi gravi errori. I vecchi farmaci costavano troppo perché si è dato un valore alto a medicinali che offrivano benefici modesti. In ogni caso, così il sistema non è più sostenibile. Il fondo per i farmaci innovativi varato dal governo alla lunga non basterà. E la gestione delle regioni non aiuta. Negli Usa la salute non è federale, la Fda è una sola, nessuno Stato decide in autonomia se dare un medicinale o no».

Aggiunge il professor Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri: «Per garantire che la salute sia un diritto lo Stato dovrebbe favorire stili di vita che evitino le malattie, invece lucra su fumo e alcol e un domani probabilmente anche sulla cannabis. Lo Stato spende per curare malattie che esso stesso ha provocato. E poi dovrebbe promuovere campagne di informazione massicce. I genitori devono sapere che imporre un regime vegano ai bambini o negare loro le vaccinazioni è un attentato alla salute loro e dell'intero sistema».

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