Serialità

Cast stellare e colpi di scena: torna Only murders in the building

La terza stagione di Only murders in the bulding arriva l'8 agosto in streaming su Disney+ ed è più avvincente che mai. Il cast si arricchisce con la presenza di Meryl Streep

Cast stellare e colpi di scena: torna Only murders in the building
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Ci sono poche serie tv che, nel corso del tempo, conservano la loro brillantezza. Molte di queste regalano ottime prime stagioni per mollare la presa subito dopo, incartandosi in storie complesse e di scarso spessore, vivendo quasi della gloria passata. Altre invece, nonostante tutto, riescono a stare a galla, compiendo un vero e proprio miracolo. A una buona prima stagione, ne fanno seguito altre che brillano allo stesso modo, ampliando i loro contorni e senza perdere i propri "punti forti". Nel panorama seriale di oggi ci sono tanti esempi che si rincorrono in lungo e in largo e, tra questi, è giusto citare (e aprire una parentesi) sul fenomeno di Only murders in the building. La serie americana che è disponibile in Italia su Disney+, torna in streaming dall’8 agosto con gli episodi della terza stagione, e fin dalle prime battute, lo show pare che non abbia perso il suo appeal. I primi due episodi sono già disponibili, i restanti 8 arrivano a cadenza settimanale. Abbiamo avuto modo di dare uno sguardo in anteprima al nuovo capitolo della serie crime/comedy che tanto fa impazzire il web e, al netto delle aspettative – piuttosto alte -, Only murders in the building si conferma una vera perla, capace di giocare con i clichè del genere ma riflettendo anche sulla nostra stessa contemporaneità.

"Un omicidio può essere un vero spettacolo". Così è stata presentata al pubblico la nuova stagione che, questa volta, si muove dentro e fuori l’Arconia, per un giallo che scuote il condominio più cool della grande mela e che getta uno sguardo anche sul mondo luccicoso ma competitivo di Broadway. Cast tutto confermato, ma oltre a Steve Martin e Selena Gomez si aggiunge Paul Rudd (visto di recente nel franchise Marvel) e l’iconica Meryl Streep.

Morte di un attore a Broadway

Una volta che è stato risolto l’omicidio di Bunny che ha interessato la seconda stagione, la serie compie un balzo in avanti nel tempo di anno e proietta il pubblico sotto le luci brillanti di Broadway. Oliver torna al suo primo vero amore e, una volta appeso al chiodo il suo ruolo da podcaster, torna a dirigere uno spettacolo in teatro. Che si apre, però, con un vero e proprio omicidio. Ben Glenroy, attore di grido dal carattere fin troppo vivace muore (apparentemente) sul palcoscenico proprio durante la prima serata del recital di Oliver. Passato lo stupore iniziale, sembra che tutti, da Oliver a Mabel fino a Charles, avrebbero avuto un motivo preciso per odiare (e uccidere) Ben. Ed è durante una festa all’Arconia che l’ombra del dubbio scorre su tutti i presenti. Questa volta, però, sono Charles e Oliver che vogliono tenersi lontano dai guai, nonostante Mabel cerca di convincere i suoi ex "partners in crime" a risolvere il nuovo mistero. Fino a quando il corpo del redivivo Ben non viene trovato nell’ascensore del condominio e così, presi alla sprovvista, il trio si trova costretto a tornare in azione.

Una serie piena di clichè ma che convince

Senza scendere troppo nei dettagli della trama per evitare spoiler e togliere la sorpresa al pubblico, si può affermare con assoluta certezza che la terza stagione di Only murders in the building è una vera delizia. Irriverente, accattivante, divertente e appassionante. Più di tutto, la serie convince ancora per diverse ragioni. Non solo per la vicenda in sé che regala attimi di puro e vero divertimento come non si vedeva da tempo in tv, ma convince per un cast di grande respiro dove persino Selena Gomez riesce al star al passo di Steve Martin e di Martin Short. E non solo. La serie piace per la sua ironia pungente, per le situazioni al limite del paradosso, ma soprattutto, convince perché ha la sagacità di giocare con tutti i meccanismi più tipici di una commedia vecchio stile e con i "dettami" di una detective story. Due qualità che sono il punto forte della serie tv. Qualità che contraddistinguono Only murders in the building nel panorama televisivo di oggi e che fanno capire come, con pochi mezzi, c’è ancora la possibilità di realizzare una serie di alto profilo e che possa piacere a qualsiasi tipo di pubblico.

Crime e commedia: una formula vincente

Basta poco per dare vita a una serie che possa adeguarsi a uno spettatore esigente e a quel fruitore che cerca in una serie tv un prodotto interessante ma confortante. Only murders in the building è questo è molto altro. Gioca sia con chi vuole una serie di alto profilo con risvolti mai banali, e gioca anche con chi vuole perdersi in una storia senza troppe pretese e che sia sempre avvincente. Per farlo si affida al dualismo crime e commedia per regalare una visione a tutto tondo sulla vicenda. Con la componente crime si esplorano i lati oscuri dell’animo umano, facendo emergere tutte le nostre contraddizioni più particolari; e con la commedia si cerca di smorzare i toni e raccontare il mondo che stiamo vivendo con un occhio meno attento ma più critico. Una formula che, fin dall’inizio, è risultata vincente e che viene riproposta anche in questa terza stagione.

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Meryl Streep è la vera star di Only murders in the building

Ciò che rende notevole questo nuovo capitolo è la presenza di un cast ancora più celebre di quello che è stato mostrato fino ad ora. Spunta, non solo Paul Rudd, ma c’è anche un’iconica Meryl Streep. L’attrice che non è di certo al suo primo ruolo in una serie tv (l’abbiamo vista nella seconda stagione di Big Little Lies nei panni di una suocera fin troppo invadente), qui veste i panni di una donna che non ha mai smesso di sognare il successo e le luci della ribalta. A lei è affidato il bellissimo incipit della nuova stagione, in cui con la sua solita grazia, l’attrice racconta quanto sia difficile scendere a compromessi con i propri sogni e le proprie aspirazioni.

Una serie che prende le distanze dal "delirio woke"

Nonostante sia calato in un contesto molto contemporaneo e la distribuzione a livello internazionale sia affidata alla Disney+, Only murders in the building sfugge al politicamente corretto e da tutti quei "deliri" in cui sono cadute molte produzioni americane. È una serie che fa sorridere e lo fa con un piglio deciso, prendendo in giro anche la nostra modernità senza troppi giri di parole.

Un altro motivo per guardare un prodotto che migliora di anno in anno.

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