Serialità

Spartacus, la serie di successo torna in tv. Ma con tante imprecisioni: ecco i tre errori

A dieci anni dall'ultimo episodio, torna in tv con nuovi episodi. La serie storica, però, ha raccontato una versione diversa del gladiatore che ha sfidato l'impero romano

Spartacus, la serie di successo torna in tv. Ma con tante imprecisioni: ecco i tre errori

Ascolta ora: "Spartacus, la serie di successo torna in tv. Ma con tante imprecisioni: ecco i tre errori "

Spartacus, la serie di successo torna in tv. Ma con tante imprecisioni: ecco i tre errori

00:00 / 00:00
100 %

Nel lontano 2010 in pochi avrebbero scommesso sul successo di Spartacus e su una serie che potesse raccontare delle imprese del trace ribelle che ha osato combattere la magnificenza di Roma. Nel 2010 è stato il network americano di Starz che ha creduto nel progetto e ha affidato a Steven S. DeKnight la scrittura degli episodi, lasciando la produzione a Robert Tapert che in passato è stato il co-creatore di Xena. La prima stagione, composta da tredici episodi, è stato un successo senza precedenti e ha convinto il network a continuare a investire sulla storia di Spartacus. Da lì sono state prodotte, nella sua totalità, tre stagioni più un prequel ma è bastato poco per far entrare la serie nel mito e nell’Olimpo dei grandi. Arrivata qui in Italia sua Sky, poi in seconda serata su Cielo, ora è disponibile su MGM+ - canale a pagamento di Amazon Prime Video-. A dieci anni di distanza dall’ultimo episodio, in cui Spartacus è caduto sulla strada verso Roma pur combattendo con tutte le sue forze, la serie è pronta a tornare in tv con nuovi episodi. L’annuncio è arrivato poche ore dopo la fine dello sciopero degli sceneggiatori e degli attori.

Annunciata già nel febbraio dello scorso anno, oggi abbiamo la conferma che presto o tardi la serie arriverà in tv. Con il titolo di House of Ashur, lo storico creatore ha in mente di riportare il pubblico nella Roma imperiale e di raccontare di un nuovo ludus e di nuovi gladiatori che lottano per la sopravvivenza. Ashur è stato il villain della serie originale che è stato ucciso durante la seconda stagione, immaginando una dimensione temporale alternativa in cui l'ex gladiatore è ancora vivo e, in cambio del suo aiuto nella cattura di Spartacus, viene premiato con un ludus. "Cosa sarebbe successo se Ashur non fosse morto sul Vesuvio alla fine di Spartacus: Vengeance? E se gli fosse stata regalata la scuola di gladiatori una volta posseduta da Batiato?", si legge nella sinossi ufficiale. In merito alla nuova serie tv non si sa niente altro. Di sicuro, come è accaduto anche per l’originale, anche questa sarà infarcita da tanto revisionismo storico per piegare a proprio uso e consumo i fatti realmente accaduti.

E, all’epoca, Spartacus era già pieno di inesattezze storiche. Tre sono le più celebri e che hanno fatto "storcere il naso" ai puristi. La terza stagione della serie vede l’arrivo Todd Lasance nel ruolo di Giulio Cesare. Questa versione giovane, sexy e spregiudicata di Cesare è molto ben distante da quella che conosciamo nei libri di storia. Lavora a stretto contatto con il generale romano Marco Licinio Crasso per aiutare a sconfiggere Spartacus, e nella serie è coinvolto nel complotto per abbatterlo, arrivando persino a infiltrarsi nelle sue schiere. Tuttavia, anche se Cesare visse durante questa ribellione e conobbe personalmente Crasso, non ebbe alcun coinvolgimento negli eventi. Il personaggio di Claudius Glabro è uno dei tanti antagonisti ed è stato quello che ha venduto Spartacus al ludus di Batiatus. Dalla storia si sa poco o nulla di Glabro e del suo rapporto con il trace ribelle. I libri riportano solo della sua sonora sconfitta in battaglia ma non di tutte le sue losche trame di potere che ha ordito all’ombra di Roma. E poi c’è la moglie di Spartaco. Viene separata dal marito e alla fine torna quando il protagonista è sull'orlo della morte. In realtà, sua moglie ha trascorso molto tempo con Spartacus ed è persino scappata in sua compagnia insieme agli altri schiavi.

Il suo vero nome è sconosciuto, ma non si può negare che abbia avuto un ruolo importante nella vita del trace.

Commenti