Serialità

Una storia di avidità e di potere: Billions torna con la stagione finale

Prodotto di alto profilo, figlio di una serialità pre-binge watching che, grazie a queste peculiarità, ha trovato il modo di imporsi come una tra le serie più belle degli ultimi 10 anni

Una storia di avidità e di potere: Billions torna con la stagione finale
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Siamo consapevoli di vivere nell’era dell’abbondanza televisiva. Con il proliferare delle piattaforme streaming stare al passo con la programmazione di serie tv americane (e non) è un’impresa impossibile. In questa abbondanza c’è il rischio di perdere i tanti prodotti che meritano la nostra attenzione. Alcuni restano nel limbo per diversi anni prima di trovare il successo, altri si perdono, altri invece trovano una fascia di pubblico a cui riferirsi e riescono a stare a galla Altri ancora brillano fin dal loro primo episodio e corrono veloci nel consenso tra pubblico e critica. La serie americana di Billions, ad esempio, è un fenomeno che esula da tanti – forse troppi – meccanismi. È un prodotto di alto profilo, figlio di una serialità pre-binge watching che, grazie a queste peculiarità, ha trovato il modo di imporsi come una tra le serie più belle degli ultimi 10 anni. Al pari di Succession, tanto per citarne una. In onda in America dal 2016 sul canale via cavo della Showtime Tv, in Italia è sia su Sky che Paramount+ e, dal 12 agosto, ritorna in streaming con gli episodi (molto attesi) della settima e ultima stagione.

Una serie, dicevamo, di alto profilo, che scandaglia il mondo dell’alta finanza, mostrando una realtà fatta di opulenza, ricchezza e patti scellerati. Una serie che miscela il thriller a un gioco di denaro, avidità e potere, il tutto impreziosito da un racconto incisivo, teso e coinvolgente. Soprattutto, mette in scena una storia audace e scostumata che commina sul filo dell’illegalità. Sconosciuta ai più, Billions resta un piccolo ma grande fenomeno della rete, amata per il suo stile unico e per un racconto così attuale che è impossibile non restare ammaliati.

Giochi di inganni nell’alta società di New York

Al centro della vicenda c’è Chuck Rhoades, che di professione è procuratore federale del distretto meridionale di New York. Ha una carriera brillante alle spalle, ha la fama di essere un uomo di legge che non scende a patti con nessuno, difatti, durante la sua brillante carriera non ha mai perso un caso, facendo attenzione a evitare o ritardare procedimenti difficoltosi, e soprattutto, rifiutandosi di concedere. In parallelo, il pubblico si addentra nella vita di Bobby "Axe" Axelrod, un miliardario che ha costruito la propria fortuna alla guida della Axe Capital, una società finanziaria specializzata in hedge fund – che nell'ordinamento statunitense rappresenta la società in accomandita nell'ordinamento italiano -. Quando sulla scrivania di Chuck arriva un dossier riguardante un'operazione sospetta condotta da Axe, il procuratore deve decidere se aprire un caso che potrebbe definitivamente consacrare la sua carriera. A frenarlo c’è un potenziale conflitto di interessi riguardante sua moglie Wendy che lavora come psichiatra nella società di Axe.

Cosa succede nella stagione 7? (occhio agli spoiler!)

Il cerchio si chiude con gli ultimi 12 episodi di Billions. 7 non è il numero perfetto, ma la storia giunge al capolinea proprio nel momento più adeguato. Novità, prima di tutto, in merito al cast. Il capitolo finale della serie vede il ritorno del miliardario Bobby Axelrod (interpretato da Damian Lewis), per affrontare un’ultima volta il procuratore federale Chuck Rhodes (con il volto di Paul Giamatti), suo avversario (e alleato) da sempre. Ma quando la posta in gioco aumenta sensibilmente tanto da raggiungere Wall Street, il i loro piani minacciano di rovesciare l’intera stabilità economica del paese. Sarà un trionfo per alcuni e un crollo per altri, e tutte le certezze inizieranno a vacillare sotto il peso di una tensione crescente. Le alleanze si ribalteranno, le vecchie ferite diventeranno armi con cui destabilizzare i fragili equilibri fin qui raggiunti, la lealtà di ognuno verrà messa alla prova e il tradimento sarà sempre dietro l’angolo per far crollare ogni sicurezza. Si promette un finale degno di nota e che possa scrivere un epilogo soddisfacente per la serie “top” degli ultimi anni. In streaming su ben due piattaforme, gli episodi arrivano a cadenza settimanale.

Paul Giamatti e Damian Lewis: i due lati della stessa medaglia

Una serie in cui niente è ciò che sembra. Una serie in cui non esiste né il bene o il male, né cosa è giusto né cosa è sbagliato, dove esiste solo il potere dei soldi, del prestigio dell’avidità. Billions ha il pregio di raccontare il mondo dell’alta borghesia di New York, il mondo dei ricchi e della finanza attraverso una storia semplice e concisa, fruibile a tutti. Verbosa ma con dialoghi ben forbiti, intelligente e che non scende a patti con nessuno. Tutto questo è dovuto non solo a una sceneggiatura di ferro ma a un duo di attori che ha regalato al plot quella marcia in più di cui ha bisogno. Paul Giamatti, che interpreta Chuck, è un personaggio pieno di luci e ombre. È ambizioso e vuole conservare a tutti i costi la sua immagine procuratore che rispetta la legge e che non si fa ammaliare dal potere dei soldi ma, in realtà, non è affatto un uomo così integerrimo. Al lato opposto c’è Axel. Ricco e spregiudicato, crede di essere intoccabile solo perché possiede un mucchio di soldi. In realtà è più debole di quanto vuole far credere e, più volte, resta vittima della sua vanità. Lascia la serie alla fine della stagione 5 ma torna per il capitolo finale pronto a regolare i conti con Chuck.

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Una serie che regala un colpo di scena dopo l’altro

Legalità e illegalità: uno scontro impari che regala (sempre) tante sorprese. Che Billions sia una serie di alto profilo è un dato di fatto, ma ha un canovaccio molto semplice che sfugge dai clichè del genere per regalare al pubblico uno sguardo d’insieme sul mondo dell’alta finanza e su una New York pop e modaiola. Una storia semplice, arricchita da colpi di scena che non sono affatto telefonati, anzi sono frutto di un percorso ben deciso e ponderato che non smette mai stupire. Il fascino di Billions è insito in questo dettaglio: a un racconto d’impatto si nasconde una critica sagace al mondo dei ricchi, tra ambizioni, ricatti e torbidi segreti.

Billions che fa il "verso" a The Wolf of Wall Street (e non solo)

Una serie che potrebbe essere definita come una sorta di “scontro fra titani” nel mondo della finanza. Una storia originale ma che, di fatto, prende spunto da diversi film e serie tv sul genere che hanno fatto già scalpore tra il pubblico. I critici, infatti, hanno definito Billions come una serie tv che è una via di mezzo tra il cult House of Cards con Kevin Spacey e il lungometraggio The Wolf of Wall Street. Inoltre, la serie si ispira all'indagine (vera) del procuratore Preet Bharara sui reati finanziari nel distretto di New York.

Uno degli ideatori dello show, da sempre interessato a temi dell’alta finanza, è un famoso giornalista del New York Times che ha conquistato le luci della ribalta con il suo lavoro "Il crollo: Too Big to Fail" (dal quale è stato tratto l'omonimo film uscito nel 2011).

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