Serialità

The World vs. Boris Becker: dal tennis alla prigione, la storia di una stella

Dai trionfi nel tennis alla prigione, la storia di Boris Becker arriva su Apple TV+ con la regia del documentaristico premio Oscar Alex Gibney

The World vs. Boris Becker: la serie tv di Apple Tv sulla stella del tennis

L’incredibile ascesa e la spettacolare caduta, il talento e le contraddizioni, il successo e la prigione. Boris Becker ha 55 anni ma ha già vissuto diverse vite: la sua storia ora viene ripercorsa in "The World vs. Boris Becker", il nuovo documentario in due parti del regista premio Oscar Alex Gibney e del produttore premio Oscar John Battsek, in uscita il 7 aprile su Apple TV+.

Boom! Boom! The World vs. Boris Becker key art

Presentato in anteprima alla Berlinale, "The World vs. Boris Becker" accende i riflettori su ogni aspetto dell’uomo che ha tracciato un solco nella storia del tennis ma anche noto per le sue disavventure extra-campo. Sei Grandi Slam conquistati per un totale di 49 titoli in carriera di singolo e 15 di doppio, una medaglia d’oro olimpica e la notorietà mondiale, ma anche i problemi finanziari, l’insolvenza e il carcere. Due sfere, tennis e vita privata, vissute allo stesso modo: con il brivido, con l’amore per il rischio.

Il documentario è diviso in due parti: la prima, “Triumph”, pone l’accento sulla straordinaria carriera di Becker, ripercorrendo le rivalità storiche con Agassi, Edberg e Lendl; la seconda, “Disaster”, affronta i divorzi, le battaglie per la paternità, i cattivi investimenti e l’evasione fiscale. Intervistatore e narratore, Gibney ha intervistato a lungo Becker nel 2019 e nuovamente nell’aprile del 2022, due giorni prima della condanna a 30 mesi di carcere per aver nascosto beni dal valore di 2,5 milioni di sterline. Una sentenza affrontata senza paura, tanto da presentarsi in tribunale con la cravatta ufficiale di Wimbledon. Spavaldo e tenace, come nel tennis.

Boris Becker in "Boom! Boom! The World vs. Boris Becker," premiering April 7, 2023 on Apple TV+.

Ai faccia a faccia con “Bum Bum”, il regista americano ha affiancato reportage, foto e documenti, senza dimenticare gli interventi dell'ex moglie Barbara (madre di due dei quattro figli del campione) e colleghi famosi come John McEnroe, Biorn Borg, Mats Wilander e Novak Djokovic, di cui Becker è stato allenatore per tre anni. Si passa dallo choc di pubblico e critica per il successo da diciassettenne a Wimbledon 1985 all’aula di tribunale: dall’Olimpo all’abisso, dalla gloria al tracollo. Due vite, ma un unico uomo.

Gibney conferma il suo raggelante talento nel lavorare con i materiali d’archivio, come d’altronde aveva già dimostrato in un altro documentario dedicato a uno sportivo: “The Armstrong Lie” del 2013, con protagonista il ciclista Lance Armstrong. Due grandi atleti, carismatici, ma con qualche falla nella sceneggiatura delle loro vite.

Boris Becker ha scontato otto mesi di condanna, è uscito di prigione e sta provando a ricostruire la sua esistenza."Sono l'ultima persona che può lamentarsi della propria vita. Ho 55 anni e sono molto orgoglioso delle cose che ho fatto. Ma ho commesso degli errori", ha ammesso in una recente intervista a Variety.

Una nuova, speriamo definitiva, rinascita.

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