Sicilia a rischio commissariamento. Crocetta: «Il governo non ci abbandoni»

Il buco in cassa è di circa 1,5 miliardi, in arrivo il sottosegretario Delrio. Il governatore però non fa mea culpa e minaccia una denuncia in procura. Insulti a Leoluca Orlando, accusato di complottare contro di lui: "Forforoso che usa lo stesso vestito da 20 anni". La replica del sindaco di Palermo: "Isterie e volgarità"

Sicilia a rischio commissariamento. Crocetta: «Il governo non ci abbandoni»

Non bastavano gli scontri col Pd e una maggioranza d'Aula che, quanto a numeri, non esiste praticamente più. Adesso per il governatore di Sicilia Rosario Crocetta arriva un'altra grana, e di quelle grosse: il rischio di commissariamento, per un buco nelle casse che secondo alcuni calcoli ammonta a oltre un miliardo e mezzo di euro. Una voragine, che Roma non vorrebbe far gestire alla Sicilia. In arrivo, in Regione, c'è il sottosegretario Graziano Delrio, che con lo staff avrà il compito di verificare la gravità della situazione. Ma, è questo il timore, per rimettere a conto questi conti che proprio non tornano, che bloccano i pagamenti e che hanno impedito il varo dell'ennesima Finanziaria, potrebbe arrivare un commissario esterno.
L'ipotesi non piace affatto all'ex governatore tsunami, che guida la Regione da due anni. E così Crocetta, in un'intervista all'edizione siciliana di Repubblica, lancia l'altolà. Al governo Renzi, additandolo come responsabile in parte del buco visto che metà della cifra dovrebbe arrivare da Roma. E ai deputati regionali, specie a quelli che tifano per la sua caduta: «Se commissariano me, l'Assemblea regionale siciliana decade». Tradotto, si va a casa tutti, ottimo deterrente per i deputati che hanno ancora due anni di legislatura davanti.
Il buco, naturalmente, è colpa dei governatori precedenti: «Lo Stato - dice Crocetta a Repubblica Palermo -non può rompere il patto sociale con la Sicilia. Il governo Renzi deve aiutarci e chi parla di commissariamento non sa cosa dice: la mia giunta ha varato tagli alla spesa come mai nessuno aveva fatto, non possiamo pagare noi le conseguenze degli sprechi passati». Il governatore non nega il buco: «È vero - ammette - ci sono problemi di cassa in questo momento, ma facilmente risolvibili: lo Stato deve erogarci un mutuo da 400 milioni di euro autorizzato più di un anno fa e deve darci 300 milioni di Fas. Con questi soldi, il problema di cassa non c'è più».
Dunque no al commissariamento, che per il governatore altro non è che una «congiura» - l'ha detto lui all'assemblea del suo Megafono - contro di lui. Il governatore, sempre durante il radutno a Taormina del suo partito, ha annunciato che contro i presunti «cospiratori» presenterà una denuncia in procura per attentato alla Costituzione. E nel mucchio finisce anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, da lui definito un «forforoso» che «usa lo stesso vestito da vent'anni», e che «fa stare i palermitani in mezzo alla spazzatura e senza il sostegno della Regione sarebbe già in dissesto».

Insulto cui Orlando ha replicato, sdegnato: ««La Sicilia ha bisogno di ben altro delle isterie e volgarità di Rosario Crocetta».

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