Roma

Sicurezza, si scatena il ciclone-Alemanno: Roma come New York

Il nuovo sindaco ha già le idee chiare: sgombero dei rom, armamento dei vigili e commissario governativo «h24»

Sicurezza, si scatena il ciclone-Alemanno: Roma come New York

La aveva annunciata durante la campagna elettorale. E ieri, dopo essere stato proclamato sindaco di Roma da pochi minuti, Gianni Alemanno non ha tradito le attese, concretizzando subito quella svolta modello New York sul tema sicurezza più volte evocata. E se nella metropoli statunitense la lotta all’illegalità condotta da Rudolph Giuliani è stata presto ribattezzata «tolleranza zero», per quella capitolina è stato lo stesso primo cittadino a fornire lo slogan: «Liberarci dall’insicurezza, occupare con la solidarietà».
Riorganizzazione e armamento della polizia municipale, convocazione del comitato provinciale per la sicurezza (mercoledì prossimo), sgombero dei campi rom abusivi: Alemanno non ha perso tempo dettando le tappe di un percorso, di «un lavoro paziente per riconquistare il territorio cittadino e mettere sotto controllo le attuali emergenze», che dovrebbe dare i suoi primi frutti entro l’autunno quando ci sarà la grande conferenza programmatica per avviare la fase due, il «grande progetto per Roma». «Per mercoledì prossimo alle 10 - ha esordito il nuovo sindaco - abbiamo convocato il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza. Ne ho parlato con il prefetto Mosca, non si poteva farlo prima. Cominceremo dal primo impegno preso in campagna elettorale: quello di garantire sicurezza». E ancora: «Ci muoveremo per allontanare da Roma chi ha violato legge e non è italiano. Parallelamente, seguendo il principio di sussidiarietà, attiveremo le associazioni per interventi di solidarietà nei territori del degrado. Crediamo che lotta al degrado e solidarietà debbano marciare insieme».
Quindi Alemanno ha rilanciato sul Patto per la sicurezza e sull’ipotesi del commissario straordinario governativo «che lavori 24 ore su 24 assieme al sindaco» (e che potrebbe anche essere il Prefetto, ha aggiunto più tardi): «Appena si sarà insediato il nuovo ministro dell’Interno ci metteremo a tavolino. Anche il temuto Bossi, se il Viminale andrà alla Lega, ha dato segnali chiari di collaborazione». Altra priorità la questione degli insediamenti rom abusivi, per la quale Alemanno ha annunciato che «partirà presto un’azione per lo sgombero e per spostare dal centro di Roma quelli regolari. Punteremo a una azione graduale cercando di espellere chi ha violato la legge: dobbiamo recuperare un ritardo di quindici anni determinato dal lassismo delle ultime giunte nei confronti di chi ha commesso delitti».
Infine (non certo per ordine di importanza), la situazione dei vigili urbani. Già in mattinata il sindaco aveva scritto alle rappresentanze della polizia municipale - che avevano annunciato uno sciopero, poi rientrato, per oggi - indicando tra le sue priorità un confronto ampio e complessivo con la categoria. E nella conferenza stampa della Sala della Protomoteca Alemanno ha aggiunto: «Spero di poter allargare l’organico del corpo. Dobbiamo fare della polizia municipale un corpo altamente specializzato. Non è solo un problema di armamento, ma anche di professionalità e formazione. Cercheremo di fare approvare al più presto la delibera che presentammo quanto eravamo all’opposizione». Cioè la proposta di delibera presentata dal consigliere Fabrizio Ghera (che oltre all’armamento prevede l’obiezione di coscienza, nuovi criteri di formazione e l’incremento di organico), sepolta per mesi in commissione Personale. Quindi Alemanno ha lasciato il Campidoglio per la registrazione di Porta a Porta, dove ha rilanciato ancora sul tema sicurezza: «La logica del buonismo e del lassismo nella capitale è finita. A Roma ci sono 85 campi rom. Dobbiamo partire chiudendo quelli illegali che sono una sessantina». E infine: «Serve una legge nazionale perché la polizia municipale funziona a mezzo servizio e deve essere messa in grado di incidere, senza fare un discorso di sceriffi». Chiusura sulle ronde di cittadini: «È un’idea che non mi piace.

Potremmo usare i volontari della protezione civile non solo in occasioni di calamità ma anche per servizio d’ordine e controllo del territorio».

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