Polveri sottili fuorilegge a Roma un giorno su due. Malgrado le targhe alterne e le domeniche a piedi, lo smog in città resta sempre a livelli troppo alti. E il 2008 non fa eccezione, come ha documentato ieri Legambiente Lazio, presentando i dati dallinizio dellanno al 18 febbraio. «Cinquanta giorni di ordinario smog», il titolo del dossier. Laria peggiore di Roma si respira a corso Francia (23 giorni di superamento del limite di legge di 50 microgrammi per metro cubo). Quasi nelle stesse condizioni si trovano via Tiburtina (22 giorni), largo Preneste (21 giorni) e largo Fermi (19 giorni). Mentre dallinizio dellanno le centraline di monitoraggio hanno registrato complessivamente 158 episodi di superamento dei limiti.
Nellultima settimana del periodo considerato, quella che va dal 12 al 18 Febbraio, emerge con chiarezza la situazione: 5 giorni su 7 i valori hanno superato i limiti nelle tre centraline di corso Francia, Tiburtina e largo Preneste. Il 14 e il 15 febbraio addirittura tutte e dieci le centraline della rete romana avevano valori oltre le norme di legge. Da notare che una delle dieci centraline è situata allinterno di Villa Ada, ma anche lì le polveri sottili hanno superato i limiti ben 9 giorni su 50. Per quanto riguarda i picchi, invece, le tabelle di Legambiente rilevano che laria più inquinata si è respirata a largo Preneste il 14 e 15 febbraio, con valori superiori agli 80 microgrammi per metro cubo. Lesposizione prolungata alle particelle Pm10, ma ancora più a quelle ultra-sottili Pm2,5, è accertato, produce un aumento della mortalità dell1,3 per cento. Nei giorni successivi ai picchi aumentano i ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie.
«Non possiamo convivere con lo smog, occorrono misure più drastiche di quelle attuali», afferma Lorenzo Parlati, presidente de Legambiente Lazio. Qual è la ricetta. Per prima cosa occorre rilanciare a Roma la cura del ferro, sostiene lassociazione ambientalista, realizzare nuove corsie preferenziali e isole pedonali.