Coronavirus

"Rimozione collettiva del virus". Ricciardi pensa (sempre) al Covid

L'ex consigliere di Speranza, Walter Ricciardi, continua a pensare alla pandemia Covid-19 come fossimo fermi a due anni fa: ecco cosa ha dichiarato e le frecciate al governo Meloni

"Rimozione collettiva del virus". Ricciardi pensa (sempre) al Covid
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Non sono bastati due anni abbondanti di pandemia Covid-19 (quella vera), di ospedali intasati, di mancanza di cure efficaci (inizialmente il nemico non si conosceva): adesso che abbiamo vaccini, farmaci e soprattutto un virus totalmente diverso e indebolito rispetto a quello originario di Wuhan, c'è ancora chi mette "ansia" in vista delle festività natalizie e di cene e cenoni in famiglia all'insegna dei meritati baci, abbracci e dei brindisi collettivi: è Walter Ricciardi, ex consigliere di Speranza e attuale docente di Igiene all'Università Cattolica di Roma.

"Ho paura che dimentichamo il Covid"

Intervistato dall'AdnKronos, Ricciardi fa la solita previsione nera per i giorni in cui si starà a stretto contatto con parenti e amici. "Temo un Natale all'insegna della rimozione del virus pandemico dalla nostra vita". Insomma, gli italiani e il governo avrebbero dimenticato l'insegnamento di questa terribile pandemia, così impossibile e indelebile in ognuno di noi vista la durata e gli alti costi (di vita ed economici) che abbiamo dovuto affrontare. Ecco che, quindi, passa alla critica contro l'attuale governo: "Credo si stia scambiando la mancanza di una politica attiva contro l'epidemia, che dovrebbe essere sostituita con la responsabilizzazione dei cittadini, in una sorta di 'liberi tutti diffuso".

L'oscura previsione

Chi ha buon senso sa benissimo che ogni cittadino è ormai responsabile in autonomia, di default, basta vedere le mascherine che vengono utilizzate spesso e volentieri quando si sta a contatto con gli anziani e le norme igieniche personali che sono cambiate in meglio da quando ha fatto la sua comparsa il Covid. Tra l'altro, quest'anno, a far più contagi è senz'altro il virus influenzale australiano che sta già mettendo a letto milioni di italiani come è sempre successo in ogni stagione, pure prima del Covid. Per Ricciardi, però, esiste solo la variante Omicron: con acquisti, feste, "gli scambi di auguri, cene e cenoni favoriranno, senza le precauzioni che abbiamo imparato a conoscere come l'uso della mascherina in luoghi affollati, un'ulteriore crescita dell'ondata epidemica sia per quanto riguarda l'influenza sia per il Covid".

"Aumenteranno i ricoveri"

Secondo l'igienista, il problema è la "stanchezza da parte delle persone" e tira fuori l'esempio di quanto sta accandendo in Inghilterra con una ripresa importante dei casi. Ricciardi forse dimentica che anche in epoca di distanziamento, mascherine e restrizioni, i contagi facevano fatica a contenersi. A maggior ragione con Omicron, considerato un virus super diffusivo ma molto debole per la stragrande maggioranza della gente vaccinata e sana. È logico che i fragili debbano sempre stare attenti, ma questo vale anche per l'influenza e qualsiasi altro virus in circolazione. "Senza precauzioni vedremo anche da noi un ulteriore aumento dei casi - aggiunge all'AdnKronos - Anche da noi aumenterà la pressione sugli ospedali, probabilmente senza disarticolare l'offerta sanitaria, ma sicuramente affaticherà il sistema".

Su una cosa, però, ha ragione: la gente non è più disponibile "a rinunciare a tutte le occasioni di incontro delle festività. Il compito della sanità pubblica sarebbe quello di farglieli fare in sicurezza". Alle occasioni di incontro con familiari, nonni, zii e cugini gli italiani ci hanno dovuto rinunciare per ben due anni di fila, questa volta il proverbio verrà finalmente vanificato: c'è due senza tre, ed era anche ora. Anche in chiusura, non risparmia una frecciata inutile al governo.

"La scelta politica - conclude - pare essere quella di puntare sulla responsabilità individuale che i numeri, con ormai una bassa protezione vaccinale e la tendenza a rimuovere la presenza del virus, sconsiglierebbero".

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