Cultura e Spettacoli

Il sogno segreto di Marlene Dietrich: assassinare Hitler

La rivelazione, se vera, è scioccante. Un fatto che se si fosse realizzato avrebbe cambiato la storia. E non del cinema. Ma la storia con la “S” maiuscola. Secondo una nuova biografia di Marlene Dietrich (1901-1992), l’attrice aveva un sogno che non riuscì mai a realizzare. Nel 1936 - racconta oggi il quotidiano Mail - la Dietrich, in volontario esilio ormai da molti anni (la diva nell’aprile del 1930 era arrivata negli Stati Uniti, a Hollywood, dove si rifugeranno presto anche alcuni tra i migliori attori, registi e tecnici del cinema tedesco dell’epoca, in fuga dal nazismo) avrebbe offerto la sua disponibilità a girare un film in Germania. La nuova biografia di Marlene Dietrich, scritta da Charlotte Chandler e intitola Marlene, a Personal Biograhy uscirà a fine maggio per JR Books.
Secondo quanto confida nel libro Douglas Fairbanks Jr, all’epoca fidanzato di Marlene Dietrich - passata alla storia del cinema per il film L’angelo azzurro, del 1930, diretto da Josef von Sternberg - l’attrice avrebbe posto un’unica condizione per tornare a girare una pellicola nel suo paese di origine: potersi trovare faccia a faccia e da sola con Hitler. Non per sedurlo, come il Fürehr avrebbe dovuto pensare, ma per ucciderlo.
Fairbanks (di otto anni più giovane dell’attrice) nella biografia, che non mancherà di suscitare polemiche, ricorda che Marlene riferendosi a Hitler gli disse: «Lo implorerei, gli farei pensare che mi struggo per lui, gli direi che lo amo pazzamente. Mi hanno detto che gli piaccio, sono certo che sarebbe d’accordo a vedermi a tu per tu». Fairbanks, cercando di calmarla, le avrebbe chiesto cosa pensava di fare concretamente, come pensasse di ucciderlo, e la Dietrich rispose che non c’aveva ancora pensato ma che un’ipotesi poteva essere il veleno. «Fortunamente - commenta Fairbanks - non se ne fece niente...

Ma lei era estremamente coraggiosa; se solo avesse avuto qualche chance di successo non avrebbe esitato a mettere a rischio la sua vita».

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