A soli 6 anni porta in salvo sette bimbi

da New Orleans

Sette bambini soli si sono presentati ad uno dei centri di evacuazione di New Orleans: un bambino di sei anni con in braccio un bebè di cinque mesi, una bimba di tre anni con il fratellino di 14 mesi, tre piccoli di due anni, di cui uno vestito solo con il pannolino. Si tenevano per mano per farsi coraggio e la loro storia, per fortuna a lieto fine, ha commosso i soccorritori. Tanto più che la piccola guida del gruppetto porta un cognome evocativo, si chiama «Love». Sua madre, si è poi scoperto, si chiama Catrina, quasi come l’uragano che ha sconvolto le loro vite.
Rintracciare i genitori dei sette bambini non è stato semplice. Il più grandicello, quello di sei anni, dopo aver detto il suo nome, ha cercato di ricostruire la drammatica avventura che li ha coinvolti. Ha spiegato di essere arrivato al centro di accoglienza con il fratellino, due cuginette e tre vicini di casa; ha dato l’indirizzo, il nome e il numero di telefono della sua scuola. Ha poi raccontato che, mentre saliva sull’elicottero, la madre piangeva e gli raccomandava di badare agli altri bambini che erano con lui. I bambini sono stati ritrovati giovedì, ma solo sabato sera si è capito cosa era loro successo, quando la madre del bambino più grande, sfollata a San Antonio nel Texas con le altre madri dei piccoli, ha visto la foto di suo figlio sul sito web del National Center per bambini dispersi. Per quattro giorni - ha raccontato la donna, Catrina Williams, di 26 anni - erano rimasti intrappolati in un palazzo di New Orleans, senza luce e praticamente senza cibo. Poi, quando finalmente giovedì sono giunti gli elicotteri, i soccorritori hanno tratto in salvo prima i bambini promettendo di tornare a prendere i genitori venti minuti più tardi. Ma l’elicottero non è più tornato, e solo domenica, grazie ad un volo speciale, i sette piccoli si sono riuniti alle famiglie.


Purtroppo la storia dei sette piccoli non è un caso isolato: nel caos delle operazioni di evacuazione sono già 220 i bambini che i genitori non riescono a trovare. Tra le testimonianze più drammatiche il caso di una donna che racconta di aver caricato il figlio piccolo su un autobus che è però partito prima che la madre riuscisse a salire.
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