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Gli spagnoli lo sfottono e Valentino incorna Gibernau

Giovanni Zamagni

da Brno

Dominio totale, come al Mugello, anche se questa volta il podio completamente italiano è stato favorito dalla sfortuna di Sete Gibernau, rimasto senza benzina a qualche centinaio di metri dal traguardo, mentre si trovava in seconda posizione. Quasi inutile dire che a vincere è stato ancora una volta Valentino Rossi, disposto a tutto pur di trionfare nonostante un abissale vantaggio in classifica, con uno splendido Loris Capirossi e un combattivo Max Biaggi alle sue spalle, racchiusi in poco più di tre secondi. «Quando una cosa è difficile - racconta Vale -, se la riesci a ottenere è ancora più bella. Dopo il warm up ho detto ai miei amici: Gibernau va fortissimo, se vinco pago da bere. Ecco perché davanti al podio mi sono vestito da cameriere e ho servito lo champagne ai miei tifosi».
In effetti, il rivale spagnolo sembrava decisamente più a posto, con un passo che gli avrebbe permesso addirittura di prendere e andarsene in solitario. Ma in gara è tutto diverso e contro la classe e la determinazione di Valentino c'è poco da fare. «Avrei anche potuto limitarmi a fare un Gp di contenimento - ha svelato Rossi a cui, nel prossimo Gp a Motegi basterà arrivare alle spalle di Biaggi per conquistare matematicamente il settimo mondiale, il quinto consecutivo - ma lungo la pista ho visto delle cose che mi hanno dato grandi motivazioni. Ho pensato: se vogliono fare così, allora ci provo anche qui. Ero disposto a tutto, anche a cadere, pur di stare vicino a Gibernau».
Impossibile sapere cosa sia stato a pungere nell'orgoglio il campione del mondo, forse dei tifosi spagnoli che sventolavano un drappo rosso, come fa il torero con il toro, ogni volta che Vale passava dall'ultima curva. Fatto sta che al via, Rossi è scattato benissimo, come non aveva mai fatto quest'anno, mettendo subito in mostra una determinazione pazzesca. «Non ho fatto niente di illogico, ma avendo un grande vantaggio in classifica, ho pensato che sia giusto provare a vincere tutte le gare. Dopo il warm up abbiamo fatto delle modifiche importanti sulla moto e mi sono accorto subito che la mia Yamaha era migliorata. Con Gibernau è stata una sfida bellissima, con tanti sorpassi: quello decisivo, alla fine del penultimo giro in un punto difficilissimo, dove proprio non se l’aspettava (guarda casa, proprio dove qualcuno dice di aver visto quei drappi rossi, ndr). Mi dispiace che non abbia potuto finire la gara, meritava il secondo posto».
La sfortuna di Gibernau ha favorito Capirossi e, inaspettatamente, Biaggi, autori entrambi di una spettacolare rimonta: Capirossi, che pure scattava dalla prima fila, ha chiuso il giro iniziale in settima posizione, Biaggi addirittura in undicesima. «Sono sempre partito bene - si rammarica il pilota della Ducati - invece questa volta ho sbagliato e sono stato costretto a inseguire. Alla fine sono stato un po' fortunato, ma il secondo posto non è casuale e conferma che la Ducati è competitiva». È giustamente euforico Loris, non così Max, nonostante sia, dopo il disastro delle prove, la sorpresa positiva della giornata.

«Sono salito sul podio solo perché sono stato costante e ho sbagliato meno degli altri» è la sua analisi.

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