Cultura e Spettacoli

Dopo 25 anni di corna Ridge lascia "Beautiful"

Dopo 25 anni di corna Ridge lascia "Beautiful"

Eh no, non fateci pure questo: non toglieteci anche Ridge. Non strappateci quei venti minuti (cinque al netto della pubblicità) in cui stacchiamo la spina, scolleghiamo il cervello, ci dimentichiamo dell'esistenza dello spread, dei conti da pagare, della camicie da stirare, dei compiti dei bambini da seguire e c'immergiamo in quell'onirico intreccio di tradimenti, amori, nascite (mai che si capisca chi sia il padre), morti, resurrezioni, sesso con il fidanzato della figlia o con la moglie del padre. È quasi come, o forse peggio (dipende se sei un uomo o una donna), togliere Ibrahimovic ai tifosi milanisti. Cosa saranno quelle partite domenicali senza le magie dell'attaccante svedese? Cosa saranno quei dopopranzi sonnacchiosi senza la mascella quadrata del beniamino di Beautiful? Che senso avrà quella soap senza l'eterno triangolo con Brooke e Taylor? E da chi tornerà la stessa Brooke dopo aver sedotto nonni e ragazzini?

Perché, purtroppo, la notizia lanciata da Entertainment Weekly è stata confermata dalla società di produzione della serie Tv più famosa del mondo, la Bell Phillip Television: Ronn Moss, l'attore che da ben 25 anni interpreta il bellone di casa Forrester, ha deciso di lasciare. Sembra che sotto - come ormai in ogni aspetto della nostra vita - ci sia la crisi economica: Ronn non avrebbe apprezzato il ridimensionamento del suo cachet dovuto ai tagli imposti dalla rete CBS a tutte le produzioni. «Ronn - recita uno sbrigativo comunicato - ha trascorso 25 fantastici anni con B&B, e noi lo consideriamo sempre parte della famiglia. Per questo gli auguriamo tutto il meglio per i suoi impegni futuri».

Ridge è Ridge, e, almeno secondo Ronn, nessuna crisi lo avrebbe dovuto sfiorare. Quindi ha deciso di mollare e tornare al suo antico e (pare) unico vero amore: la musica. Dopo la reunion con la band dei Player (con cui incise l'hit Baby Come Back), un album è atteso per la fine dell'anno. Ma è molto improbabile che le decine di milioni di fan sparse in tutto il mondo che da più di due decenni (prima puntata 23 marzo 1987) lo seguono tutti i giorni si consoleranno con le sue canzoni. Dal Botsawana allo Sri Lanka alla Lettonia, alle nostre spettatrici di Canale 5 (dove va in onda dal 1994, prima, dal 1990, era trasmesso da Raidue) si alzerà un coro di disperazione quando in qualche modo (incidente d'aereo, scomparsa, infarto per l'ennesima follia di Brooke?) Ridge verrà fatto sparire. Però, magra consolazione, si potrà assistere ai suoi discorsi davanti al finto caminetto ancora fino a marzo (di più nei paesi come l'Italia dove gli episodi vengono trasmessi sei mesi dopo rispetto agli States). Perché molte puntate sono già state realizzate: l'ultima verrà girata martedì. E potremo assistere anche a quelle registrate recentemente in Puglia: le bellezze italiane hanno fatto spesso da sfondo agli intrecci romantici della soap.

E, comunque, mai disperarsi fino in fondo: in Beautiful nessuno muore mai veramente, abbiamo assistito ai più incredibili ritorni dall'Oltretomba, come quando Taylor invece di spirare aveva perso la memoria e poi era tornata a contendere per l'ennesima volta Ridge a Brooke. Anche perché, Beutiful senza Ridge perde uno dei suoi ingredienti principali, ma ha tutte le possibilità di andare avanti. Ma Ronn Moss, senza Beautiful, dove può andare? Certo può riprendersi in mano la sua identità (finora non è stato altro che Ridge), può suonare, può vivere, ma quanto tempo passerà prima che rimpianga la fama che gli deriva dalla soap?

Anche, nel nostro piccolo, i dirigenti di Canale 5 accendono i ceri invocando un ripensamento del divo americano (adottato in Italia anche da Ballando con le stelle): ogni pomeriggio, pure d'estate, la serie raggranella tre milioni di spettatori, un pilastro dell'ammiraglia Mediaset. Insomma, aridateci il nostro mascellone, gli occhi languidi, le promesse d'amore, i dubbi tormentosi, le scappatelle, i figli con i dna più strampalati, i matrimoni da favola, i dialoghi che durano dieci puntate, le rughe che non arrivano mai. Cinque minuti di pausa dallo spread se li merita anche chi non ama vedere una palla rotolare.

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