Cultura e Spettacoli

Achille Lauro, un sogno che si avvera a Venezia

Un red carpet quello di Achille Lauro che nessuno avrebbe mai potuto immaginare, soprattutto alla Mostra del Cinema ed invece il trapper è vestito come Harrry Style

Achille Lauro, un sogno che si avvera a Venezia

Trasgressivo, esagerato, incontenibile, se qualcuno avesse detto solo qualche anno fa che il trapper Achille Lauro sarebbe arrivato a Venezia probabilmente nessuno gli avrebbe creduto. Ed invece, questo incontenibile animale da palcoscenico, ha “dirottato” la sua carriera facendo i passi giusti per arrivare al grande pubblico, snaturando forse un po’ il suo essere ma accorciando la via del successo di parecchi passi.

Così dopo l’esperienza sanremese, che lo ha visto di sicuro come il vincitore morale con la sua Rolls Royce, una canzone orecchiabile ma super criticata per il suo contenuto ritenuto troppo eccessivo per il palco di Sanremo. Ma lui, cappello in testa e tatuaggi sul visto è andato avanti per la sua strada, portando al successo anche l'album, in un momento storico in cui i dischi vivono una profonda crisi.

Tantissimi concerti, e un nuovo progetto che lo ha fatto definitivamente uscire dal mondo del trap forse un po’ troppo di nicchia per qualcuno che ha scelto Sanremo come palcoscenico. Il progetto, presentato a Venezia, è un cortometraggio “Happy Birthday” di Lorenzo Giovenga, che parla del fenomeno dei hikikomori, i ragazzi che decidono di isolarsi dal mondo rimando chiusi solo nella loro stanza.

Sono onorato che mi abbiano chiesto di far parte di questo progetto - ha raccontato in un’intervista - è la mia prima volta alla Mostra e devo dire che tutto l'ambiente è ‘super pro'. Ho detto subito sì perché c'era di mezzo un tema sociale. È un tema a cui mi sento sensibile, io durante i miei concerti chiedo sempre di spegnere i telefoni perché la tecnologia va usata il giusto, l'abuso può essere pericoloso. Con l'esperienza si forma il proprio carattere. Rinchiudersi in casa o in se stesso non va bene perché la vita vera è fuori”.

Sul tappeto rosso si è presentato completamente vestito da Gucci, e in un video-post ha ringraziato anche Alessandro Michele, lo stilista che rappresenta il marchio e che ha vestito anche Harry Style ex “One Direction”, con un vestito simile al suo per il “Met Gala”. In ultimo una grande soddisfazione per lui il regista Terry Gillian che si è inginocchiato ai suoi piedi.

Davvero un vero sogno ad occhi aperti per lui.

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