Cultura e Spettacoli

Antiche perle di Mississippi John Hurt

Negli anni Venti fu uno dei più prolifici songster (coloro che per vastità di repertorio e stile anticiparono i bluesmen) ma non riscosse un grosso successo commerciale. Suonava sulla chitarra il suo agile e delicato fingerpicking e cantava con voce calda e particolarmente evocativa soprattutto per i contadini e la gente di Avalon e Teoc (dov'era nato il 3 luglio 1893 e dove lavorava la terra e raccoglieva il cotone). Spesso si esibiva anche con un violinista (Shell Smith o Willie Narmour) ma le sue prime incisioni per la OKeh, del 1928, lo vedono splendido e solitario protagonista con brani autobiografici come Avalon Blues («Avalon My Home Town/Always On My Mind») o con originali rivisitazioni (che nella sua versione diventeranno ancora più classici) come Frankie e Stack O'Lee. Queste storiche incisioni, registrate parte a Memphis e parte a New York con la accorta produzione di Tommy Rockwell, rivivono nell'album Spike Driver Blues: The Complete 1928 OKeh Recordings (Soul Jam-Egea) più sei brani meno noti del suo repertorio, come Trouble I've Had It All My Days e Hot Time In the Old Town Tonight, registrati a Washington negli anni Sessanta. Fu proprio col blues revival dei '60 che Hurt fu scoperto dal grande pubblico grazie al collezionista di dischi e studioso Tom Hoskins, il quale andò a stanarlo a casa sua, e divenne una star, senza perdere, come fecero molti suoi colleghi che con il revival si modernizzarono, lo stile di un tempo.

I suoi fan sono star come Ben Harper, Steve Earle, Beck, che nel 2001 gli hanno dedicato l'album Avalon Blues.

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