Cultura e Spettacoli

Attesa finita, Duchovny "riapre il file"

L'attore protagonista di sei nuovi episodi di "X Files". Intanto presenta "Aquarius" e il suo primo cd

Attesa finita, Duchovny "riapre il file"

«Riaprite quel file»: David William Duchovny nato a New York il 7 agosto 1960, bianco, padre ebreo figlio di immigrati ucraini e madre scozzese di religione luterana, laurea in letteratura inglese a Princeton con tesi su Beckett, piccoli ruoli di attore agli inizi degli anni '90 per poi diventare nel 1993 Fox Mulder, l'agente Fbi più famoso al mondo anche perché non aveva mai risolto un caso (celebre l'autoparodia in due episodi dei Simpson ), nella serie tv X-Files dove inseguiva alieni e si ritrovava in situazioni paranormali in coppia con Gillian Anderson che interpretava l'agente Dana Scully. E ora, proprio come nella celebre frase - «Riaprite quel file» - che veniva ripetuta negli episodi tv, ecco arrivare la notizia che, 13 anni dopo l'ultima serie, X-Files riprende vita con altri 6 episodi con gli interpreti originali. Un ritorno a casa per David Duchovny che nel 2001 l'aveva abbandonata per controversie economiche lasciando la Fox senza il suo protagonista per la nona stagione nel 2002. Così, come per ogni annuncio del genere (l'ultimo ha riguardato Twin Peaks , in cui peraltro Duchovny ha recitato, la cui terza stagione annunciata da Showtime non verrà diretta dal suo creatore David Lynch che su Twitter ha scritto di aver gettato la spugna) l'attesa tra i fan di ieri e di oggi è altissima. Tanto che alla conferenza stampa della nuova serie interpretata da Duchovny, Aquarius in onda sul canale Nbc dal 28 maggio, è quasi passata in secondo piano la strana storia di questo detective impegnato a districarsi tra sette e omicidi nella Los Angleles di fine anni '60 alla ricerca del futuro Charles Manson. Mentre a tenere banco è stato il sempre caro X-Files : «Abbiamo sempre voluto che continuasse - ha dichiarato l'attore a Variety - dopo il successo della serie, l'idea era quella di creare un franchise cinematografico. Abbiamo realizzato due film, il secondo è andato bene ma non abbastanza per farne un terzo. Ora non potrei mai girare 22 episodi, ma questo formato limitato, che considero il futuro della televisione, mi ha convinto. Spero che la cosa abbia successo e spero che non ci fermeremo qui». Per i fan della serie Duchovny ha anticipato che torneranno pure il direttore dell'Fbi Walter Skinner (l'attore Mitch Pileggi) e il mitico «Uomo che fuma» ovvero William B. Davis.

Ma le novità per Duchovny non finiscono qui. Sempre un po' irrequieto, anche se non si direbbe dall'aria abbastanza stanca che traspare dalle sue interpretazioni, esordisce nel mondo della musica, nel solco di tanti altri suoi colleghi hollywoodiani, da Billy Bob Thornton a Russell Crowe a Scarlett Johansson, con il primo disco da solista Hell or Highwater che proprio oggi è stato reso disponibile sulle piattaforme online. Dodici brani, influenzati da band come Wilco e REM, che dovrebbero mostrare il lato più nascosto e vero dell'attore che nella sua carriera ha vinto due Golden Globe come attore. «Fare questo disco è come un sogno che si realizza ma in realtà io non ho mai avuto questo sogno, sono ancora scioccato quando penso a come tutta questa musica possa essere venuta fuori», ha avuto modo di dire il neocantante con il suo solito stile da eterno disilluso.

Ma Duchovny è proprio così, fa il bello e dannato senza esserlo, con quella sua aria da bel tenebroso, all'apparenza profondo ma in fondo solo tristanzuolo. Esattamente come l'altro personaggio che l'ha reso celebre, quello del dissoluto scrittore nelle sette stagioni di Californication dal 2007 al 2014. Serie in cui tutte le frustrazioni del protagonista trovano sfogo nel sesso compulsivo che Duchovny sembra comprendere bene dal momento che nel 2008 ha deciso di chiudersi in una clinica specializzata per curare la sua dipendenza dal sesso. Una decisione sicuramente sofferta visto che ha implicato la separazione dall'attrice Téa Leoni con cui si era sposato nel 1997 e da cui ha avuto due figli. Proprio come in Californication con Duchovny che cerca sia di ritrovare il suo talento artistico oltre che di sistemare il rapporto con la ex di cui è ancora innamorato e di essere un padre presente per la figlia adolescente.

Ancora una volta l'arte è lo specchio della vita.

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