Cultura e Spettacoli

Come avvicinare Lettere&Scienze (e Destra&Sinistra)

Come avvicinare Lettere&Scienze (e Destra&Sinistra)

Le due culture, la scientifica e l'umanistica, come insegnava Charles Percy Snow alla fine degli anni Cinquanta, in un testo così famoso da diventare uno slogan, fanno fatica a parlare. O si detestano o si ignorano. Ma quando qualcuno riesce a metterle in connessione, allora il risultato è sempre di altissimo livello. A volte eccellente, come capitò a tutti quei fogli di impresa a forte caratterizzazione culturale, ben più che semplici house organ, voluti dai grandi innovatori - Olivetti e Pirelli a esempio - a partire dalla rivista Civiltà delle macchine, nata nel 1953 con i finanziamenti di Finmeccanica che spalancò agli umanisti il mondo delle macchine e ai tecnici il mondo delle Humanae litterae. Fondata da Giuseppe Luraghi, dirigente d'azienda e scrittore, e Leonardo Sinisgalli, il «poeta ingegnere» (che la diresse dal 1953 al '58), aveva tra i collaboratori nomi come Carlo Emilio Gadda, ingegnere e miglior romanziere di sempre, Alberto Moravia e Giuseppe Ungaretti. Chiuse nel 1979. Riaprendo il solco fra scienza e lettere.

Ma oggi, trasformatasi Finmeccanica in Leonardo - ma restando il gruppo leader della Difesa in Italia - nel cinquecentenario della morte del Leonardo di Vinci iconico giunto cardanico fra Scienze e Lettere, la celebre rivista risorge, con lo stesso nome e la stessa missione: mettere in relazione due mondi opposti così che ognuno tragga il meglio dall'esperienza dell'altro. Ed ecco la nuova Civiltà delle macchine, piccola redazione romana ma altissimo profilo dei collaboratori, cadenza trimestrale, per ora distribuzione su abbonamento e poi dall'anno prossimo in libreria. Direttore Peppino Caldarola, già deputato Ulivo e poi Ds e al timone dell'Unità tra la fine degli anni Novanta e il Duemila, il quale come vicedirettore ha chiesto, e ottenuto, Pietrangelo Buttafuoco: «Siamo la dimostrazione che si può lavorare benissimo anche con qualcuno che ha altri riferimenti politici e culturali, senza guardarsi in cagnesco». E così, alla fine, la distanza fra i poli opposti dello schieramento politico-ideologico è minore rispetto a quella che separa la cultura tecnico-scientifica dall'arte e la letteratura.

Intanto, il primo numero della rinata «rivista delle due culture» - che in copertina porta un inedito identikit di Leonardo da Vinci rielaborato da Grit Schüler - intreccia temi e nomi tra i più interessanti si possano pensare, tra fisici e linguisti, dall'esperto di robotica, Roberto Cingolani al medievista Franco Cardini. «Per fare una rivista di culture, che insegni a non aver paura della cultura».

Il primo numero della rinata rivista Civiltà delle macchine, edita dalla Fondazione Leonardo (ex gruppo Finmeccanica) sarà presentato oggi alle ore 12 al Museo della scienza e della tecnica di Milano (via San Vittore 21).

Commenti