Cultura e Spettacoli

Dalla Bbc a Sky, è corsa alle quote etniche

Dalla Bbc a Sky, è corsa alle quote etniche

I canali televisivi inglesi vanno alla guerra del politically correct etnico. È infatti da qualche tempo che nel Regno unito sta montando una polemica su come viene rappresentata la società all'interno delle produzioni televisive. Secondo alcuni critici e produttori televisivi molti talenti britannici appartenenti a minoranze etniche non avevano abbastanza spazio all'interno delle produzioni nazionali. Tanto che per avere successo si vedevano costretti a scappare negli Stati Uniti. Il caso più citato è stato quello di Chiwetel Ejiofor, protagonista di Dodici anni schiavo , film che ha trionfato agli ultimi Oscar dove Ejiofor ha ottenuto una nomination come miglior attore protagonista. Ma anche Idris Elba (famoso per la serie Luther della BBC e la partecipazione a Thor ) lavora spesso per produzioni a stelle e strisce.

Il primo network a rispondere alle critiche è stata la Bbc. L'emittente pubblica ha infatti deciso di fissare un tetto di minima da raggiungere entro tre anni di «presenza delle minoranze». Ovvero attori, sceneggiatori, e registi che partecipano alle produzioni del broadcaster saranno per almeno il 15% membri di minoranze etniche. Anche se non è chiaro come si dovrà poi usare il bilancino per “dosare” asiatici, africani, indiani... Ma non appena la televisione di Stato ha dichiarato le sue quote è arrivata la risposta del colosso privato BSkyB. I dirigenti della rete hanno dichiarato che il 20% delle star e degli autori dei suoi nuovi programmi televisivi prodotti in Uk sarà formato da membri di minoranze, entro la fine dell'anno prossimo. Secondo alcuni quotidiani britannici come The Guardian , l'iniziativa riguarderà i più importanti canali del gruppo, come Sky1 e Sky Atlantic, ma non Sky News. E BSkyB ha precisato, per bocca di Stuart Murphy, direttore dell'intrattenimento, che il suo obiettivo è ben al di sopra del 14%, percentuale dei gruppi etnici non bianchi del Regno Unito. Insomma una tutela in “eccesso”. Ma non a tutti queste iniziative piacciono. C'è chi come il deputato conservatore Philip Davies, membro della Commissione Cultura dei Comuni, ha parlato di razzismo al contrario e di discriminazione da parte della Bbc ai danni della working class bianca, sempre più esclusa dai piani per la programmazione. O chi semplicemente a notato che le quote sono sempre un cattivo sistema che non premia la qualità.

Che il fatto che chi può vada anche ad Hollywood è piuttosto normale, e poco legato a questioni etniche (semmai di portafoglio).

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