Cultura e Spettacoli

La Bellucci e Kusturica innamorati contro tutti

Monica Bellucci qui affronta il ruolo di una sposa promessa a un altro uomo, ma che finirà per scegliere proprio lui, Kosta, malinconico lattaio a dorso d'asino

La Bellucci e Kusturica innamorati contro tutti

Riscopre il linguaggio universale del cinema il regista serbo Emir Kusturica, due volte vincitore della Palma d'Oro a Cannes. Nel suo ultimo lavoro, On the Milky Road. Sulla Via Lattea (nelle sale dall'11 maggio) il regista narra una storia d'amore sullo sfondo della guerra civile in Jugoslavia, negli anni Novanta. Recitando, anche, insieme a Monica Bellucci, che qui affronta il ruolo di una sposa promessa a un altro uomo, ma che finirà per scegliere proprio lui, Kosta, malinconico lattaio a dorso d'asino, tra una pallottola e l'altra per portare il latte ai soldati di una caserma dell'Erzegovina.

I due, adulti che sono promessi ad altri (Kosta dovrebbe sposare Milena), non hanno nulla da perdere e, infatti, perdono se stessi in una fiaba moderna, densa di momenti magici.

«Si tratta di una storia semplicissima, la cui realizzazione è stata molto fisica e più difficile di quanto effettivamente sembri. Abbiamo girato molto a lungo, principalmente in esterni, lottando con l'ambiente, alla ricerca dei paesaggi che catturassero il profondo spazio interiore dei protagonisti: un uomo e una donna che si innamorano e sono pronti a sacrificarsi con la natura», spiega Kusturica, al suo dodicesimo film.

Monica Bellucci, che si definisce «non molto fisica», tuttavia è stata capace di saltare in una cascata, da cinque metri d'altezza, mungere capre e aggirarsi nei campi minati. «E' stata un'avventura bellissima. Emir mi ha spinto a fare cose che, da sola, mai avrei potuto fare. Lungo tre anni, ogni estate ci vedevamo sul set per aggiungere un nuovo capitolo al racconto», dice Monica, perfettamente a suo agio tra musiche folk e balli sfrenati, bombe e oasi d'amore, arcadia e pastorellerie. Tra l'altro, stavolta l'attrice recita in serbo, restituendo il senso d'una cultura popolare cara al regista, che impiega suo figlio Stribor come compositore.

CR

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