Cultura e Spettacoli

La biografa Deneuve non dice la verità

di Kore-eda Hirokazu con Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke

Un'attrice al tramonto pubblica la sua autobiografia e, per l'occasione, arriva da New York la figlia con marito e nipotina. Sorpresa delle sorprese la scrittrice «vende» un insolito ritratto di sé al pubblico. La mammina affettuosa, insomma, non c'è mai stata e viene stanata. Appaiono così i fantasmi di un passato mai completamente digerito tra l'arroganza della protagonista interpretata da Catherine Deneuve, le tare della giovane Lumir (una Juliette Binoche stakanovista con due titoli in uscita in altrettante settimane) e l'insulsa bonarietà di un ingenuo Ethan Hawke nei panni del bamboccione, genero d'arte. Molto dialogo e poca azione, Le verità è il primo film non giapponese di Kore-eda Hirokazu. Ambientato in Francia, rispecchia atmosfere occidentali che nulla hanno a che spartire con la filmografia del regista. Tuttavia il tema trattato si conferma pienamente nelle sue corde perché le riflessioni sulla famiglia restano predominanti come nei lavori precedenti. Se infatti Father and son metteva a confronto due coppie di diverso censo, unite da uno scambio in culla, Little sister poneva tre sorelle a contatto di una quarta mai conosciuta prima della morte del comune padre, Ritratto di famiglia con tempesta proponeva le disavventure di un uomo dedito al gioco che subiva il divorzio della moglie e Un affare di famiglia - vincitore della Palma d'oro a Cannes l'anno scorso - frugava tra le pieghe dei miserabili alla periferia di Tokyo, ora Le verità sembra completare il quadro con le falsità di un'attrice-madre sul suo ruolo nel focolare domestico. A completare il mosaico sta la citazione autoreferenziale di un cinema che attraversa la quotidianità in una sorta di metafora tra la finzione - rappresentata dalla professione della donna che ripercorre la sua carriera sul grande schermo - e la vita reale, inquinata dalle bugie che nascondono i difetti.

Una trama poco originale e già ampiamente frequentata nella Settima Arte, che però offre con garbo e raffinatezza la verità sulle debolezze di una celebrità allo specchio con se stessa.

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