Sanremo 2019

Bisio sembra un pirata fuor d'acqua

Bisio sembra un pirata fuor d'acqua

Ci vuole un bel coraggio a mettere assieme Bisio e Baglioni. Sarebbe come affiancare Vittorio Sgarbi a un frate eremita. Beh, in effetti, a rileggere le cronache pare che Claudio senior abbia avuto la tentazione, da infante e adolescente, di traslocare anima e corpo in un convento. Poi quella famosa maglietta fina provocò i primi, decisivi turbamenti. A Claudio junior, invece, mai è passato per la testa, oggi lucida e nullacrinita, di farsi frate o simili, semmai prese a frequentare centri sociali e frange estreme di politica a sinistra, tipo Avanguardia Operaia. Capricci giovanili, prima che Sandra Bonzi divenisse il suo amore vero offrendogli figli splendidi, due.

Dal Leoncavallo all'Ariston è un amen e senza fare un plissè perché Bisio Claudio è uno vero, da prendere così come è. Ma a Sanremo, dove era apparso come ospite, non lo hanno preso affatto così come era e come è, invece ingessandolo in testi cosiddetti autorali e in copioni che gli hanno procurato sudori ed emozioni varie. Ho avuto allora l'impressione che, nella prima serata, fosse tornato a interpretare il ruolo di Corrado Noventa, soldato semplice sbarcato, insieme con i commilitoni, sulla magica isola dell'Egeo. Erano quelli di Mediterraneo, opera da Oscar hollywodiano di Salvatores, film nel quale Noventa pensava quotidianamente al ritorno a casa e scriveva lettere e lettere mai spedite dal maligno sergente maggiore Nicola Lorusso (Abatantuono Diego) e tentava di fuggire in mille modi, riuscendoci, infine, a bordo di un gozzo e remando, solitario, nel mare aperto e infinito.

Noventa-Bisio sembra appunto voler andar via da quell'isola sanremese e da una recita che non gli appartiene tutta per stile, forma e sostanza. Vederlo leggere il gobbo, così lontano come la sognata riva italiana di Mediterraneo, non è roba sua. Perché Bisio sa andare a braccio e non per cazzeggiare semplicemente o superficialmente, ma perché la sua parola libera è la sua barca di fuga e lo scritto furbastro ispirato da Serra sul «sobillatore» Baglioni è «bluette», come dicono i francesi di un pezzo leggero, senza corpo vero. Dunque Bisio sia di nuovo Claudio e viceversa, attore onnicomprensivo, veloce di testa e di lingua (ehm) spalla di se stesso e finto badante del protagonista. Rai e Baglioni lo stanno usando come un intrattenitore, ma Bisio è altro come ha dimostrato uscendo in scena, fuori scaletta, fulmineo per allentare l'ansia della comica scenetta che ha preceduto l'esibizione di Pravo&Briga. Una semplice apparizione, da Claudio senior sul palcoscenico più tremolante d'Italia per cinque sere all'anno. Si replica.

Meglio per lui.

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