Cultura e Spettacoli

Blind Willie Johnson re del gospel da strada

Mentre nel Delta del Mississippi i bluesmen cantavano la musica del Diavolo, in Texas Blind Willie Johnson suonava la musica religiosa per guadagnare qualche spicciolo. Prima che le grandi case discografiche si scatenassero con i loro talent scout nel profondo Sud per registrare il blues, la gran parte dei musicisti itineranti suonvano tutti i tipi di generi e stili. È vero, in Mississippi anche personaggi del calibro di Charley patton e Son House incisero saltuariamente canzoni religiose, ma nessuno ebbe la cotanza e la profondità di Blind Willie Johnson, un vero predicatore itinerante. Accanto all'album della Columbia The Complete Blind Willie Johnson merita un ascolto questo Dark Was the Night (1927-1930 Dallas, Atlanta and New Orleans Recordings) appena pubblicato dall'Egea. Basti dire che, del suo vasto repertorio, l'evocativa Dark Was the Night-Cold Was the Ground è stata lanciata nello spazio come materiale da lasciare ai posteri con il Voyager 1 nel 1977. Il suo virtuosistico stile chitarristico slide (che faceva scivolare una barretta d'acciaio o la lama di un coltellino sulle corde) accompagnava la sua voce evocativa e scura in un «call and response» che conquistò subito il pubblico nero, attratto anche dalla profondità dei testi religiosi. Dal 1927 al 1930 Johnson fu una vera star discografica.

Basti pensare che del suo 78 giri che contiene I Know His Blood Can make Me Whole e Jesus Make Up My Dying Bed fu stampato in 9400 copie (qualche decina in più della superstar dell'epoca Bessie Smith) e poi ne furono messe sul mercato altre 6mila copie.

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