Cultura e Spettacoli

Charlene in Vaticano rinuncia al privilegio del bianco: ecco perché

Il 20 luglio Charlene e Alberto hanno incontrato Papa Francesco in Vaticano, ma c’è chi non ha gradito le scelte relative all’outfit della principessa

Charlene in Vaticano rinuncia al privilegio del bianco: ecco perché

Charlene e Alberto di Monaco si sono recati in Vaticano per un’udienza con papa Francesco. Per l’occasione la principessa ha scelto un elegantissimo abito di Terrence Bray con décolleté di Louis Vuitton e un rosario di perle al collo. I tabloid, però, hanno messo in risalto, anche con qualche critica, due dettagli dell’outfit: il primo potrebbe essere interpretato come una scelta particolare, ma con una motivazione ben precisa, forse molto personale. Il secondo, invece, è stato definito dalla stampa alla stregua di una violazione del rigido dress code vigente in Vaticano.

Le privilège du blanc

Ci sono solo 7 donne cattoliche, sovrane o mogli di sovrani, in tutto il mondo che possono permettersi di presentarsi al cospetto del Pontefice indossando un abito bianco e non nero, come esige il protocollo in segno di rispetto e umiltà. Tra queste vi è la principessa Charlene, che ha ottenuto “il privilegio del bianco” nel 2013 da papa Benedetto XVI. Un permesso che ha fatto storia nel Principato, poiché Sua Altezza Serenissima è la prima principessa consorte monegasca a ottenerlo. Infatti quando Charlene si è recata in Vaticano nel 2013 e nel 2016 ha indossato due candidi, ma sempre austeri abiti di Dior.

Con papa Francesco questa usanza molto antica si è leggermente ammorbidita: per esempio, per l’udienza privata svoltasi nel 2013 in Vaticano la regina Rania di Giordania, come sappiamo di religione musulmana, indossò l’abito nero come da protocollo, ma vi abbinò un velo bianco. Nella sua terza visita in Vaticano, però, la principessa Charlene ha rinunciato a sorpresa al “privilegio del bianco”. Impossibile conoscere le ragioni di un tale gesto, ma forse possiamo fare un’ipotesi. Sua Altezza Serenissima, nata protestante, si è convertita al cattolicesimo tre mesi prima di sposare il principe Alberto, nell'aprile del 2011. Un passo inevitabile per poter regnare ma, soprattutto, per legittimare la successione al trono nel Principato.

A proposito dei suoi viaggi a Roma e delle udienze al cospetto di Sua Santità Charlene ricordò, in un'intervista al People, che nel 1957 erano stati Ranieri e Grace Kelly a recarsi in udienza dal papa (e la principessa indossava il canonico abito nero): “Nel gennaio 2013 il principe Alberto mi portò in Vaticano per presentarmi a Papa Benedetto XVI, proprio come fece il principe Ranieri con Grace Kelly e Pio XII…un’esperienza estremamente intensa e commovente per me”.

Charlene, infatti, sarebbe molto religiosa e avrebbe abbracciato la fede cattolica con grande convinzione (è famosa la sua devozione alla patrona del Principato, Santa Devota), come disse sempre nell’intervista: “Il Cattolicesimo è la religione di Stato a Monaco, ma per me rappresenta molto di più. I valori di questa religione mi toccano profondamente e corrispondono perfettamente al mio spirito”. Grazie a queste parole potremmo ipotizzare che la principessa abbia voluto rinunciare al “privilegio del bianco” in segno di profonda umiltà, quasi stesse cercando di defilarsi dal centro della scena che questa prerogativa le avrebbe inevitabilmente concesso. Poi, di fatto, la rinuncia ha fatto ancora più rumore, però potrebbe essere stata dettata da un desiderio di modestia.

La scollatura a barchetta

I più critici si sono focalizzati anche sulla scollatura a barchetta dell’abito di Charlene, che lascia appena scoperte le spalle. Si è gridato allo “scandalo”, si è parlato di errore però, anche se la scelta dell’outfit è un po’ anticonvenzionale, è improbabile che si sia tratto di uno sbaglio. Non in un’occasione simile, non da Charlene, famosa per la sua discrezione, non dopo aver rinunciato al “privilegio del bianco”, qualunque sia la ragione.

Va anche detto che la scollatura è in parte celata dal velo e sceglierla potrebbe aderire al dress code meno rigido del papato di Francesco. Ha stupito anche la scelta dello smalto nero da parte della principessa, ma il Vaticano non ha mai espresso alcuna prescrizione in merito, dunque non possiamo considerarla una violazione delle regole.

Commenti