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"Che cosa aspettarsi quando si aspetta", debole commedia sulla gravidanza

Jennifer Lopez e Cameron Diaz al servizio di una debole commedia sul tema della gravidanza.

"Che cosa aspettarsi quando si aspetta", debole commedia sulla gravidanza

Che cosa aspettarsi quando si aspetta”, attualmente nelle sale cinematografiche, ritrae cinque coppie alle prese con desideri, dubbi, disagi e delusioni legate alla gravidanza. Kirk Jones, già regista di “Svegliati Ned” e “Tata Matilda” nonché del remake americano di “Stanno tutti bene” con Robert De Niro, si ispira stavolta ad un singolare best-seller: una guida per futuri genitori scritta da Heidi Murkoff e Sharon Mazel e di cui il film conserva il titolo.

L’attenzione è rivolta soprattutto ai mutamenti emotivi che la dolce attesa porta nel soggetto femminile e alle conseguenze che questi hanno sulla relazione a due. Il risultato è una pellicola corale che non esce per le sue quasi due ore di durata dalla banalità del già visto. C’è lo stato interessante che coglie di sorpresa un’impreparata Cameron Diaz, qui nei panni di una celebrità televisiva legata al mondo del fitness; c’è il desiderio di maternità frustrato del personaggio interpretato da Jennifer Lopez, ossia una sposa sterile con il sogno dell’adozione; c’è la coppia di teenager che ha un rapporto occasionale finito in gravidanza indesiderata; ci sono i coniugi che si sentono continuamente inadeguati al confronto con parenti anche loro futuri genitori, e così via. Una miscela tutt’altro che esplosiva di personaggi un po’ caricaturali, continuamente preda di isterismi e inadeguatezze varie.

Il fatto che in mezzo a momenti che provano ad essere divertenti, vengano esplorati anche aspetti seri e delicati quale il dramma di un aborto spontaneo o la speranza legata ad una possibile adozione, non aiuta ad uscire da un buonismo e una retorica piuttosto noiosi. Forse il conformismo un po’ bacchettone si deve al fatto che il libro adattato per il grande schermo è del lontano 1984. Le situazioni dolceamare vengono cucite addosso a nomi di grande richiamo per garantire pubblico, ma sono assemblate in maniera svogliata; non divertono né commuovono perché non creano sufficiente empatia.

“Cosa aspettarsi quando si aspetta”, piacerà a chi cerca stereotipi tutto sommato rassicuranti sulla gravidanza, ma per tutti gli altri la risposta a che cosa aspettarsi da questo film è desolante.

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