Cultura e Spettacoli

Chiara Ferragni spiega Unposted: "Il mio è un lavoro nuovo e vorrei raccontarlo"

A pochi giorni dall'uscita nelle sale del documentario, l'influncer ha risposto a qualche domanda. Perché nasce il documentario? E Riccardo Pozzoli che ruolo ha avuto nella sua vita?

Chiara Ferragni spiega Unposted: "Il mio è un lavoro nuovo e vorrei raccontarlo"

Al Festival di Venezia è stata protagonista: Chiara Ferragni ha presentato insieme alla regista Elisa Amoruso il documentario che racconta il suo lavoro. Unposted sarà nelle sale il 17-18-19 settembre, solo tre giorni per conoscere meglio una delle influencer più importanti del mondo.

In attesa di vedere il documentario, Chiara Ferragni ha deciso di rispondere su Instagram alle domande dei follower curiosi. Innanzitutto ha voluto spiegare l’obiettivo del progetto: “Il mio è un lavoro nuovo e vorrei raccontarlo anche a quelle persone che non masticano i social media”. The Blonde salad, il blog della Ferragni, è nato anche grazie all’aiuto del suo ex Riccardo Pozzoli. I due sono stati insieme sette anni e hanno continuato a collaborare anche dopo la fine della loro relazione. Ma poi all’improvviso qualcosa si è rotto, e Pozzoli, senza dirle nulla, ha venduto le sue quote aziendali. “Sì, parlo anche di lui perché è stato un momento importante della mia vita e un momento molto doloroso – ha spiegato l’influencer - e quindi parlo del perché non abbiamo più un rapporto”.

In più Chiara Ferragni vorrebbe farsi conoscere un po’ meglio dai milioni di utenti che la seguono da tempo. “Tramite i social si vede solo il 30-40% di quello che faccio, di quella che sono e penso che con questo documentario si arrivi ad una percentuale maggiore”, ha spiegato.

L’idea di fare un documentario su di lei è venuta a Netflix, ma il colosso statunitense aveva un’immagine del film completamente diversa, incentrata più sul “privato” che sul lavoro. Il documentario è stato messo per un po’ nel cassetto, fino a quando Chiara Ferragni non ha incontrato qualcuno che la pensasse come lei. E ora non è affatto pentita della sua scelta: “È stato bellissimo, ho imparato a conoscermi molto di più. Ero molto spaventata dall’idea di lasciare il racconto della mia vita in mano, per la prima volta, a qualcun’altro (alla regista, ndr). Però devo dire che ha fatto un ritratto di me molto vero, molto onesto e mi piaccio. Sono io, sono veramente io e penso che grazie a questo documentario potrete conoscermi di più”.

Ma non si può piacere a tutti, e a Venezia Unposted ha ricevuto anche qualche critica negativa: “Ci sono state recensioni di tutti i tipi, alcune positive, alcune negative e alcune vie di mezzo. Io sono super contenta di quello che è stato creato. Se cercate un film d’autore, Chiara Ferragni – Unposted non è questo.

Invece, se siete curiosi della mia storia e volete emozionarvi e sognare, pensare che i sogni si possono realizzare, allora Chiara Ferragni – Unposted è il film per voi”.

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