Cultura e Spettacoli

Al cinema, l'horror "The Lodgers - Non infrangere le regole"

Una ghost story mai particolarmente spaventosa od originale ma caratterizzata da un'estetica gotica molto affascinante

 Al cinema, l'horror "The Lodgers - Non infrangere le regole"

"The Lodgers" è un film dell'orrore ambientato nell'Irlanda rurale del 1920. Ha per protagonisti Rachel (Charlotte Vega) e Edward (Bill Milner), gemelli orfani che vivono nella gigantesca tenuta di famiglia. Apparentemente da soli e isolati dal mondo, in verità sono in compagnia di un nutrito numero di spiriti che, fin dall'infanzia, impongono loro delle regole: andare a letto entro mezzanotte, impedire a qualsiasi estraneo di entrare in casa e mai andarsene in via definitiva. Edward è rassegnato alla prigionia, anche se è sempre più paranoico, mentre Rachel, la combattiva dei due, sogna una via di fuga. La giovane pensa di averla trovata nel reduce di guerra che si è invaghito di lei, ignorando di aver, invece, segnato il destino del ragazzo. Una volta disattese le regole, gli spiriti si scateneranno.

Siamo in un racconto cinematografico fedele agli stilemi e stratagemmi della letteratura gotica. Un maniero fatiscente, una fanciulla da salvare, un corvo come animale domestico e una maledizione secolare sono, infatti, ingredienti che richiamano l'atmosfera delle opere di Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft.

Oltre ai due gemelli, tra i protagonisti si può annoverare la casa stessa: la vecchia magione, con i suoi spifferi, scricchiolii e sussurri spettrali, sembra respirare e avere vita propria. Una botola sul pavimento la collega a un bacino acquifero infernale che pare essere il luogo in cui, durante il giorno, restano confinate le presenze che poi circolano indisturbate per i corridoi dopo la mezzanotte. L'acqua è un elemento ricorrente nel film, ha sempre una valenza soprannaturale e foriera di morte: diversi congiunti sono scomparsi in circostanze tragiche e misteriose proprio nel vicino lago, sulla cui superficie levitano spettri.
In cosa consista la maledizione che da generazioni investe gli abitanti della casa è svelato lentamente, perché si punta a costruire un crescente senso d'angoscia disseminando indizi che troveranno senso in seguito.

Siamo in una vicenda horror-gotica convenzionale, in cui la lenta discesa agli inferi non ha la forza di distinguersi da quella di tanti altri film. Il dramma familiare claustrofobico ha un tono inquietante ma non sfocia mai nel terrore puro, restando un insieme di suggestioni lugubri proposte a un ritmo fin troppo dilatato.

"The Lodgers" è una ghost-story di grande atmosfera ma cui manca una vera identità e, forse, avrebbe giovato, in assenza di un marcato elemento orrorifico, puntare su un maggiore pathos o su qualche afflato poetico.

Anche il sommesso sottotesto politico, in base al quale la ribellione ai fantasmi sarebbe una metafora della lotta irlandese per l'indipendenza dagli inglesi che aveva luogo in quegli anni, appare pretestuoso.

La vera nota di fascino autentico resta l'ambientazione, figurativamente splendida, in cui si muove Rachel, fiabesca col suo cappuccetto nero e tanta seduttiva malinconia.

Del resto gran parte degli esterni sono stati girati nella Loftus Hall, nota come la casa più infestata di Irlanda.

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