Cultura e Spettacoli

Crowe & Gosling «Il vero dramma? Non avere humor»

Parlano le due star che, in una commedia d'ispirazione noir, fuggono dai soliti ruoli

Crowe & Gosling «Il vero dramma? Non avere humor»

Divertenti, più che letali. E a Roma, reduci dal festival di Cannes, si comportano come Gianni&Pinotto «il gladiatore» Russell Crowe e il sexy Ryan Gosling, divi che nell'ironico noir The Nice Guys di Shane Black (dal 1° giugno) giocano a poliziotto buono e poliziotto cattivo, sullo sfondo d'una Los Angeles anni Settanta. Indagando sulla misteriosa scomparsa di Amelia, starlette legata a una serie di omicidi maturati nell'ambiente del porno, Healy (Russell Crowe) e March (Ryan Gosling), i due «bravi ragazzi» con la pistola, allineano gag e situazioni strampalate. «Ho sempre sperato di poter mettere un pizzico di umorismo nei progetti drammatici che ho interpretato. Ogni volta spero che l'umorismo non venga eliminato, ma invece finisce sul pavimento, in sala di montaggio. Eppure, è uno strumento: se ridi, poi sei più ricettivo nei confronti del cazzotto emotivo che ti arriva», spiega Gosling, il «Ryanino ragazzino» come lo chiama il più maturo collega Crowe, esprimendosi in italiano. Entrambi in maglietta nera a mezze maniche, scanzonati e in sintonia, i Nice Guys ostentano affiatamento da vecchia coppia. «Anche in un progetto drammatico, bisogna dar vita a momenti spassosi. Nel film Il gladiatore, per esempio, ce ne sono molti: basta ricordare la scena in cui decapito un uomo con due spade! Lì c'era tutto il mio umorismo: di spade ne bastava una sola», racconta Crowe, panzetta alcolica bene in vista e risata pronta. È tutta un'altra persona, l'attore premio Oscar (nel 2001, per Il gladiatore), meno ispido e più disponibile, da quando è diventato padre di Tennyson e Charles. Se Gosling si è fatto una passeggiata sulla Tuscolana, per visitare gli studi di Cinecittà, Crowe ha preferito starsene in albergo, a festeggiare la vittoria della Juventus nella finale di Coppa Italia contro il Milan. Il gladiatore, infatti, tifa Juve ed è amico di Alessandro Del Piero, l'ex-capitano ritratto con lui in un tweet, sullo sfondo dell'Olimpico. «All'inizio ero sempre il più giovane sul set. Ora sono più vecchio di tanti registi con i quali lavoro. Il bello del mio mestiere è che non devi concentrarti su una cosa sola: alcuni restano intrappolati a vita in ruolo. Per me, non è un problema. Potrei fare il vecchio padre nel remake di Sul lago dorato. Tanto, la narrazione è la cosa più importante», aggiunge Russell, che continua a suonare con la sua band, facendo a meno di stampa e pubblicità. Ci pensano i social a convogliare il suo pubblico ovunque egli suoni.

Agli antipodi del concetto di eroismo, gli investigatori privati Healy&March imprimono un ritmo survoltato al noir, apparendo come due stupidotti che, per caso, inciampano in cospirazioni più grandi di loro. E poi ci sono le donne: carine, intelligenti e una di esse si chiama Kim Basinger, già in coppia con Crowe in L.A. Confidential. «È passata una vita da quando girammo insieme: due vite in questo ambiente! È stato bello essere di nuovo con Kim. Il nirvana uomo-donna si raggiunge quando il maschio rispetta la donna, e viceversa», filosofeggia Crowe. Da parte sua, Gosling, che vedremo nel film di Damien Chazelle La La Land, con Emma Stone e nel nuovo progetto di Terrence Malick, Weightless, accanto a Christian Bale e Cate Clanchett, sottolinea l'originalità dei Nice Guys. «Questo è un film originale, non tratto da un libro, uno show o un fumetto. Oggi è difficile farlo. Da piccolo adoravo i sequel: se ti innamori di un mondo, è bello andarlo a rivisitare», dice Ryan a proposito della mania hollywoodiana d'accumulare reboot, sequel e remake uno sull'altro. Per Crowe, che l'anno scorso ha debuttato in regia col dramma The Water Diviner, è soltanto questione di generi. «A teatro, tutti rifanno Amleto e non si pone il problema della ripetizione. Io ho un piccolo ruolo in The Mummy, che non considero un sequel, ma un monster universe progettato dalla Universal. Rivedremo i classici mostri della Universal, compreso Dracula e il Mostro della Laguna Nera. In The Mummy, sarò Henry Jekyll. Se penso al dottor Jekyll, non penso a Spencer Tracy (protagonista di Il dottor Jekyll e Mr.Hyde di Fleming, 1941 n.d.r.), bensì al mio ruolo in A Beautiful Mind», spiega l'interprete neozelandese. Ryan Gosling, invece, a luglio s'infilerà nel sequel di Blade Runner, accanto a Harrison Ford e con la regia di Denis Villeneuve.

«Se apro bocca sul mio ruolo, m'impallinano», mette le mani avanti Ryan, marcato a vista dalla Sony e dalle guardie del corpo.

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