Cultura e Spettacoli

De Niro e altri idioti Tutte opere da "Pietà"

L'anno della banalità. E anche "venerati maestri" come Kim Ki Duk e Bertolucci cadono nelle volgarità

Robert De Niro in una  foto di scena del film Red lights
Robert De Niro in una foto di scena del film Red lights

Mamma, quanti brutti film, anche nel 2012. Come si fa a estrarne dieci dal mazzo? Per fortuna esistono i grandi festival e la critica colta: un mix infallibile per scovare le bufale. Per il resto basta seguire le preoccupanti simpatie del pubblico tendente al cinepanettonismo più becero. Nessuno si monti la testa: la classifica è in ordine alfabetico.
A Benvenuti al Nord Imbarazzante commedia umoristica, che rivolta come un guanto il precedente, quello sì riuscitissimo, Benvenuti al Sud. Autori e cast sono immutati, non così, ahinoi, dialoghi e situazioni. Una storiella che annaspa tra le banalità.
B C'era una volta in Anatolia Qui si racconta l'estenuante girotondo di un assassino e di una squadra di sbirri alla ricerca di un cadavere sepolto. Come tutte le boiate d'autore, questo barbosissimo dramma turco si è guadagnato il Grand Prix di Cannes.
C Il dittatore Folle e sboccata commediaccia satirica di Sacha Baron Cohen. Ovvero un'altra, triviale goliardata che sbeffeggia il rozzo dittatore di un immaginario stato africano. Tra le scene indimenticabili la minuziosa lezione di onanismo. Impara l'arte e mettila dove sai.
D I 2 soliti idioti Una commedia da far cascar le braccia, specie davanti alle ingiustificate risate dei giovanissimi. Una storiella senza senso, dove i due protagonisti divisi in 17 personaggi, sparano parolacce a tutto spiano, una ogni quindici secondi. Stravince quella con la doppia zeta (136). Il «vaf» si ferma a quota 29.
E È nata una star? Un'altra commediola italiana più volgare che spassosa. Due allibiti genitori scoprono che il figlio ha girato un film porno. Che sgomento per quelle misure extralarge. E che valanga di doppi sensi.
F Io e te Clap clap, dopo una lunga assenza ritorna il venerabile Bernardo Bertolucci. Protagonisti due cugini. Sai la novità, lui, 14 anni, è incompreso, lei 24, tossica. Il ragazzino si è rifugiato in cantina e inganna mammà. La ragazzina al telefono con la signora si finge la sua prof, congedandosi così: «Vuole che glielo ripasso?». A scuola di congiuntivo.
G Pietà Disgustoso dramma familiare del recidivo Kim Ki-duk puntualmente premiato con il Leone d'oro. Una donna ritrova il figlio, sadico esattore di uno strozzino. Chi non paga si vede amputare una mano o vola giù dalla finestra. Il titolo? Sembra l'invocazione della platea dopo il primo quarto d'ora.
H Red lights A Chicago un famoso sensitivo cieco è pronto al grande rientro. Finisce però nel mirino di due cacciatori di imbroglioni. Un indecente giallo (para)psicologico sconvolgente per stupidità. Il più penoso De Niro di sempre è l'inconsapevole caricatura di Giucas Casella.
I Shame Un giovane manager newyorchese è ossessionato dal sesso e spesso si diletta anche da solo. Finché gli piomba in casa la depressa sorella. Un pretenzioso dramma sulla solitudine, attorno ai tormenti di un insaziabile erotomane. Michael Fassbender ha vinto la Coppa Volpi. Giusto, è proprio un grosso attore. Almeno sotto la cintola.
J Silent souls L'amata, giovane moglie è morta, così il maturo caposquadra di una cartiera imbarca un amico per aiutarlo nella cremazione faidate. Meta del viaggio, più sfibrante del giro del mondo, il sacro Lago Nero. Ohibò, con la vodka, ottima per i roghi, ci si può fare lo shampoo.

Chissà i prezzi dei parrucchieri, se la moda verrà importata.

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