La dedica d'amore di Benigni che commuove l'Italia

Non poteva che utilizzare un verso del Paradiso dantesco Roberto Benigni, per dedicare il Leone d'oro alla carriera alla moglie Nicoletta Braschi: "Colei che è all'apice dei miei pensieri, che imparadisa la mia mente".

Ieri l'attore comico toscano ha ritirato il premio durante la serata inaugurale della 78esima edizione della Mostra del cinema di Venezia. Sono lontani i tempi degli Oscar del 1999, quando con "La vita è bella" Benigni portò a casa tre statuette e diede spettacolo camminando sulle poltrone gremite di star di Hollywood fino al palco dove l'attendeva Sophia Loren. Questa volta si è limitato a un discorso più formale, anche per onorare "il premio più bello e lucente che si possa avere in Italia e nel mondo". E ha voluto riservare la dedica più emozionata alla moglie, "la mia attrice prediletta", compagna di vita personale e professionale: "Non le posso neppure dedicare questo premio, perché le appartiene, è suo e lo sa". "Al massimo - ha continuato Benigni - possiamo fare così: ce lo possiamo dividere. Io mi prendo la coda, per manifestare la mia gioia, e il resto è tuo. Le ali soprattutto, perché se nella mia vita qualcosa che ho fatto ha preso il volo è grazie a te".

Roberto Benigni e Nicoletta Braschi festeggeranno in dicembre il trentesimo anniversario di matrimonio. Ma di tempo assieme ne hanno trascorso molto di più: "Quanto? Chi lo sa? In fondo, come si fa a misurare il tempo? Io conosco una sola maniera per misurarlo: con te e senza di te. Se ho fatto qualcosa di bello e buono nella mia vita è perché è stato attraversato dalla tua luce". Il ricordo del primo incontro è fissato nella mente dell'attore: "La prima volta che t'ho conosciuta - ha concluso -ho pensato che nostro Signore avesse voluto adornare il cielo di un altro sole. Il nostro è stato proprio quello che si dice un amore a prima vista.