Cultura e Spettacoli

Il depresso tragicomico è indimenticabile

di Babis Makridis con Yannis Drakopoulos, Evi Saoulidou, Pavlos Makridis

Ci sono film capaci di conquistarti subito, fin dalle prime scene, come questo intrigante Miserere, firmato dal greco Babis Makridis. Una pellicola per certi versi spiazzante, davanti alla quale diventa quasi impossibile restare indifferenti. Fin dalla sua apertura, che mostra un uomo piangere disperatamente ai piedi del letto della propria moglie che è in coma. Normale, direte voi. No, perché il marito sembra quasi appagarsi di questa drammatica situazione. Da quando la compagna è grave in ospedale, infatti, l'uomo ha sperimentato il valore della pietà e della compassione altrui. Eccolo allora aspettare, dietro l'uscio, il suono del campanello, al mattino, che annuncia l'arrivo quotidiano di una vicina con una torta appena sfornata. Quando va a portare gli abiti in lavanderia, il proprietario gli esprime puntualmente la sua solidarietà. In ufficio (è avvocato), sperimenta l'affetto della sua segretaria (ne origlia compiaciuto le telefonate durante le quali lei esprime il suo rammarico per il capo) che lo abbraccia per fargli sentire la sua vicinanza. L'amico del cuore lo coinvolge in partite a tennis e serate a bridge. Il padre lo conforta e accarezza, come mai prima. Ecco però che, all'improvviso, la moglie si risveglia dal coma e torna a casa. Sarà contento, penserete. Invece, no. Elemosina in giro quella misericordia che, all'improvviso, è sparita. La vicina non si fa più vedere, l'addetto alla lavanderia lo tratta come un qualsiasi cliente e anche il padre mantiene le distanze. Una vera tragedia greca, insomma, raccontata magistralmente da Makridis che si affida, facendo bene, alla maschera irresistibile del suo protagonista, Yannis Drakopoulos, capace di suscitare tristezza e commiserazione in chi guarda dalla platea. Un film che cavalca il cinema dell'assurdo, ma con intelligenza, facendo riflettere sulla complessa psicologia dell'animo umano. Un depresso tragicomico che non si arrende all'ineluttabilità della vita, forzando il destino in maniera sorprendente. Un titolo meraviglioso.

Se non il più bello, certamente il più originale del 2019.

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