Cultura e Spettacoli

La diciottenne Billie Eilish è la nuova regina del pop

La giovane cantante trionfa in un'edizione al femminile Premiata anche Michelle Obama per un audiolibro

La diciottenne Billie Eilish è la nuova regina del pop

Il ciuffo colorato ed irriverente di Billie Eilish domenica sera a Los Angeles ha scombinato la serata dei Grammy e annichilito le previsioni che davano come cantante favorita la morbida e vocalmente potente Lizzo (al secolo Melissa Viviane Jefferson). La serata dei premi più importanti della musica a stelle e strisce ha preso sotto moltissimi aspetti una piega inattesa, e meno male visto che nei giorni precedenti si era parlato quasi soltanto dello scandalo che ha scosso alle fondamenta la Recording Academy. In brevissimo: a poche ore dall'inizio della cerimonia, Deborah Dugan, CEO della Academy, ha presentato, secondo quanto riportato da l'Hollywood Reporter, una denuncia di discriminazione alla Commissione per le pari opportunità sul lavoro di Los Angeles, sarebbe stata messa in «congedo amministrativo» a seguito di diverse denunce sessuali da lei segnalate ai danni di esponenti di spicco dell'azienda.

Una bella tegola su quello che era stato annunciato come il Grammy delle donne proprio per le 8 nomination di Lizzo e le 6 della giovanissima Billie Eilish. Alla fine però allo Staple Theatre è andato in scena un bello show. Toccante l'omaggio e il minuto di silenzio per Kobe Bryant. E a sorpresa la premiazione visto che il rock alternativo della diciottenne Billie Ellish ha sovvertito i pronostici. La giovane cantautrice, con un sound elettro-pop al punto giusto e qualche eco grunge e goth ben sviluppato, si è portata a casa: il premio per l'album dell'anno; il premio Best New Artist, quelli Best pop vocal album e Best engineered album, non-classical con When we all fall asleep, where do we go? dove ha collaborato anche il fratello di Billie, Finneas O'Connell (salito sul palco con lei). Ciliegina sulla torta la sua irriverente hit Bad Guys (135 battiti al minuto in chiave sol minore di irriverenza) ha vinto come canzone dell'anno. Eilish quindi ha lasciato una bella impronta nella storia dei Grammy come la più giovane artista ad aver vinto il premio di Album Of The Year, battendo così il record di Taylor Swift, che aveva vinto il titolo all'età di 20 anni per Fearless. Billie Eilish è anche la prima donna e la seconda artista a vincere i titoli di Record Of The Year, Album Of The Year, Song Of The Year e il Best New Artist nello stesso anno.

Quindi Lizzo, rapper che sterza il genere verso sonorità calde e soul, ha dovuto accontentarsi di portare a casa grammofoni meno prestigiosi: Best pop solo Performance per il brano Truth Hurts, Best traditional R&B performance per Jerome e, infine, Best urban contemporary album per Cuz I Love You.

Tra gli altri premiati vanno segnalati: il gruppo Vampire Weekend per il miglior album di musica alternativa, Tyler the creator che ha vinto per il miglior album rap, i Chemical Brothers per il miglior album dance e i Cage the Elephant per il miglior album rock. Caso quantomai curioso, poi, quello di Michelle Obama. Sì la ex first lady ha vinto anche lei un Grammy per quanto possa sembrare strano.

Ci è riuscita con la versione audio-libro del suo Becoming, uno dei testi più contesi -a colpi di anticipo- del mondo editoriale (ben 10 milioni di copie vendute giustificano ora la corsa). Vi sembra strano? È il terzo Grammy di famiglia. Barack Obama, ha vinto addirittura due volte, nel 2006 e nel 2008, per le registrazioni dei suoi audiolibri Dreams of My Father e The Audacity of Hope. Alla fine schierano più premi a forma di grammofono sul caminetto che certi cantanti famosi.

E senza bisogno di una nota.

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