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Dolores, dubbi sulla morte Gli amici rivelano: "Era depressa"

I grandi rocker - da Jimi Hendrix a Amy Winehouse - se ne sono andati a 27 anni, ma anche morire a 46 anni come è capitato a Dolores O'Riordan dei Cranberries è un destino crudele

Dolores, dubbi sulla morte Gli amici rivelano: "Era depressa"

I grandi rocker - da Jimi Hendrix a Amy Winehouse - se ne sono andati a 27 anni, ma anche morire a 46 anni come è capitato a Dolores O'Riordan dei Cranberries è un destino crudele. Ma le rockstar non muoiono mai una sola volta, oppure muoiono nel mistero, e la scomparsa di Dolores non sfugge alla regola. Intanto la causa della morte non è ancora stata accertata. Si è parlato di tumore, visto che l'ultima tournée della band era stata annullata per problemi alla schiena della cantante. Non si sa, ma intanto qualcuno comincia ad adombrare l'ipotesi del suicidio. L'artista è stata trovata in una camera dell'Hilton a Park Lane, Londra... Non si sa cosa facesse lì, ma era in una pausa della registrazione del nuovo album. Qualcuno a lei vicino ha dichiarato al sito Tmz e al Daily Mail che Dolores era «terribilmente depressa».

Qualcuno tira in ballo il tentato suicidio del 2013 e le interviste in cui raccontava i suoi problemi mentali e nervosi e quelli con l'alcool. Intanto la polizia, nonostante si debba attendere l'autopsia, non considera quella della cantante «una morte sospetta». Forse semplicemente voleva tornare la ragazza di Limerick che aveva soddisfatto i suoi sogni ed era tornata alle radici. All'apice del successo, quando i Cranberries vendevano dischi a palate e lei duettava con mastro Pavarotti, invece di godere il successo si fece consumare rapidamente dall'anoressia. «Avevo semplicemente smesso di mangiare -commentò poi Dolores- la mia dieta consisteva in sigarette e caffè». Ora Dolores sembrava una persona più serena, impegnata a veder crescere i suoi tre figli.

Ma le voci su una morte sospetta continuano a viaggiare trasversalmente; c'è chi ricorda un presunto disturbo bipolare della personalità, chi gli abusi (da lei stessa raccontati) subiti da bambina, i cui segni sono rimasti tangibili nella sua anima delicata. Il suo entourage chiede giustamente il rispetto della privacy, ma la morte ha colpito troppo di sorpresa per non lasciare spazio ai dubbi. E poi siamo nel mondo dorato e dannato del rock. E lei, con quella sua voce potente, cantava senza contraddirsi la ribellione e al contempo la mancanza di speranza.

Artista dotata, semplice, sincera quando disse: «Ammettiamolo, i Cranberries non sono mai stati gli U2», la ricordiamo soprattutto nell'immagine «dorata» del video della canzone Zombie, che la rese famosa al grande pubblico senza farle perdere il senso della realtà e della vita quotidiana.

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