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"Domina": serie ambiziosa, astuta e affascinante come la sua protagonista

La vita della prima imperatrice di Roma, ricostruita con accuratezza storica e grande sforzo produttivo, conquista rivelando il genio politico di una figura spietata ma fedele ai propri valori

"Domina": serie ambiziosa, astuta e affascinante come la sua protagonista

Domina, la nuova serie tv targata Sky e dedicata a Livia Drusilla, potente e amata moglie del primo imperatore romano, seduce proprio come la donna di cui parla.

In equilibrio tra ricostruzione storica e aggiunte romanzesche, racconta la vicenda umana e politica di quella che fu la vera stratega dei giochi di potere nell’antica Roma nel I secolo a. C.

Che una personalità tanto importante sia stata poco raccontata, non stupisce: alla storia sono passati solo gli uomini, dal momento che per secoli il femminile è stato relegato a compiacerli e a dotarli di eredi.

Difficile racchiudere in poche righe la densità di avvenimenti e personaggi, ma il ripasso storico regalato dalla visione degli otto episodi è davvero avvincente oltre che utile.

Poiché il punto di vista è quello del cosiddetto sesso debole, in “Domina” non prevale la violenza fisica, bensì l’intricata rete di complotti, misteri e vendette ordita nell’ombra da personaggi pronti a tutto.

Il racconto inizia all'indomani dell'assassinio di Giulio Cesare. Livia è la figlia quindicenne di Drusio, illustre pretore e patriarca di una delle famiglie repubblicane più in vista di Roma. L'amorevole padre l'ha cresciuta dandole l’educazione che avrebbe dato a un figlio maschio, rendendola colta e indipendente e inculcandole l'amore per la Repubblica. Vediamo Livia data in sposa giovanissima, fuggire in esilio una volta caduta in disgrazia e qui legarsi all’uomo che le varrà l’aministia per tornare a Roma. Infine, e siamo solo all’inizio, rubare alla legittima consorte quello che sarà lei a forgiare come futuro imperatore.

Il complesso ritratto di Livia Drusilla (Nadia Parkes da ragazzina e Kasia Smutniack da adulta, efficaci entrambe), nella versione sullo schermo è pieno di sfumature e soprattutto dicotomie, ma poggia su un’evidenza: la donna fu fedele solo al padre e ai di lui insegnamenti. Conosce infatti l’amore sensuale e filiale ma sarà sempre pronta a sacrificare tutto e a imbastire l’impossibile pur di onorare a dovere, ci volesse anche tutta la vita, la memoria paterna.

Il fascino di questa donna deriva dall’essere un mosaico di cui solo lei conosce la panoramica generale e di cui mostra solo la parte che le conviene, a seconda di chi si trova di fronte. Sotto un’apparenza morigerata e fedele, questo "Ulisse in gonnella" (come Svetonio ci dice che la chiamò Caligola), nasconde il talento per la manipolazione e gioca le sue carte per proteggere se stessa e i figli del primo matrimonio. Incarnazione del machiavellico “il fine giustifica i mezzi”, scende a compromessi solo perché le cose si mettano a suo favore e, forte di armi come intelligenza, lungimiranza, forza e bellezza, si muove tra avversari politici e non solo. Invidiata e temuta da donne che non sono capaci di altrettanta libertà, di costumi e mentale, avrà pochi scrupoli a usare sesso, ricatti e inganni per mantenere la propria posizione privilegiata.

Il carisma di Livia Drusilla non viene esercitato nei luoghi canonici della politica ma nella domus e nel talamo. In questo senso si calca un po’ troppo la mano sul connubio sesso-potere (alta la media di amplessi per singolo episodio). “L’ambiziosa meretrice”, come la chiama una sua nemica, mischiando affari di Stato e affari personali si trova più volte a poter perdere tutto ma è sempre in grado di tenere saldo il timone della propria vita grazie ad una sapiente gestione dei propri limiti così come dei punti di forza. Il suo non va definito femminismo ante litteram, bensì una miscela d’istinto di sopravvivenza, voglia di riscatto e desiderio di affermazione.

“Domina”, girata a Cinecittà e con un cast internazionale, vanta una ricostruzione storica encomiabile, sia per quanto riguarda l’accuratezza delle usanze in voga nella società romana, sia per la grande attenzione prestata alle scenografie ed ai costumi.

Benché in alcuni momenti sembri di vedere una sorta di “Angelica alla corte del re” in versione peplum, è innegabile che in “Domina” il fascino eterno della storia romana diventi intrattenimento coinvolgente e con una sua valenza culturale.

Da oggi disponibili tutti gli episodi su Sky e NOW.

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