Cultura e Spettacoli

Domingo e Grigolo, la bufera #MeToo travolge anche le stelle della lirica

Accuse, sospensioni e dimissioni. Il tenore italiano sarà a Milano

Luca Pavanel

Prima il tenore Placido Domingo, ora il collega italiano Vittorio Grigolo detto il «Pavarottino». Già, proprio così: non si ferma la bufera che sta frustando la scena dell'opera lirica mondiale, la bufera degli scandali nati da presunte molestie sessuali, i venti del #MeToo. Il tema è sempre quello, con fatti antichi o recenti, accuse dure come pietre con le più diverse conseguenze, d'immagine e di carriera anche per queste due star. Che a distanza di poche ore hanno dovuto prendere decisioni o hanno dovuto affrontare «sonori» stop in attesa di chiarimenti. Domingo via da tutte le esibizioni al Metropolitan Opera di New York. La decisione, annunciata congiuntamente dal teatro e dal celebre cantante spagnolo 78enne, è arrivata dopo le ripetute accuse. Anche se si difende con decisione «Domingo ha accettato di ritirarsi da tutte le future esibizioni al Met, con effetto immediato», ha precisato l'Opera in una dichiarazione, affermando che l'artista ha concordato sul fatto di «avere la necessità di dimettersi». Poi la vicenda di Grigolo, adesso sospeso anche lui dal Met, dopo che la Royal Opera House ha annunciato di aver aperto un'indagine per presunte molestie ai danni di una cantante. L'incidente sarebbe accaduto mentre la compagnia era a Tokyo per portare il Faust, in cui il tenore italiano era protagonista. Qualche giorno fa.

I fatti risalirebbero al 18 settembre: «È successo tutto davanti al pubblico...», ha rivelato una fonte al tabloid The Sun. Sul caso Grigolo, secondo le prime ricostruzioni ancora da verificare, l'incidente avrebbe più a che fare con l'equivoco e il diverbio. Alla fine dello spettacolo, nell'entusiasmo generale, il tenore avrebbe toccato la «pancia finta» di una ballerina che interpretava una donna incinta. Ma il gesto goliardico alla danzatrice non sarebbe piaciuto.

Il cantante italiano ora sarà alla Scala, che ha scelto un'altra linea. Il teatro milanese, infatti, ha confermato a Fanpage.it che il tenore sta provando e sarà sul palco regolarmente il prossimo primo ottobre quando prenderà parte all'opera scritta da Gaetano Donizetti Elisir d'amore. Posizioni diverse.

Anche in questi casi il mondo si è diviso tra colpevolisti e innocentisti, e quelli della «terza via», quanti evidentemente attendono prove e condanne. Questo anche in Europa dove l'onda d'urto del #MeToo è comunque risultata più debole, dove lo «scandalo Domingo», per esempio, è arrivato con forza ridotta. Tanto che il cantante è stato accolto da trionfi alla fine della Luisa Miller nel cui cast figurava al Festival di Salisburgo, a fine agosto. E in Italia è già stato prenotato da Teatro Massimo di Palermo per il Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi che andrà in scena nel 2021.

A schierarsi apertamente per il maestro di Madrid è stato pure Yuri Bashmet, leggenda russa della viola: «Il modo di considerare i rapporti oggi è molto diverso rispetto anche a soli 20 o 30 anni fa - ha dichiarato a il Giornale - Non so come si siano svolti i fatti, quando penso a Placido Domingo, che è un amico e un uomo di grande fascino e bellezza, oltre che uno dei più grandi artisti, mi viene da pensare che abbia subito un numero spropositato di avances più o meno lecite considerando gli standard attuali».

Commenti