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Donne, regole e tanti guai: Lindsay Lohan tra alcol, droga e furti

Dopo essere diventata famosa grazie alla Disney, Lindsay Lohan ha iniziato a bere e a drogarsi, entrando in un girone infernale che ha reso difficile anche la lavorazione del film Donne, regole... e tanti guai

Donne, regole e tanti guai: Lindsay Lohan tra alcol, droga e furti

Donne, regole e tanti guai è la pellicola che andrà in onda questa sera alle 21.10 su Paramount Network e che si affida a un cast quasi interamente al femminile, composto da Jane Fonda, Felicity Huffman e l'ex star della Disney, Lindsay Lohan.

Donne regole e tanti guai, la trama

Rachel (Lindsay Lohan) è una ragazza problematica alle soglie dell'età adulta. Dopo aver distrutto la macchina del patrigno e non essersi occupata minimamente delle domande da inviare ai college per il nuovo anno accademico, Rachel viene spedita da sua madre Lilly a vivere "in punizione" con sua nonna Georgia (Jane Fonda). La donna ha una disciplina ferrea, che si basa su tutta una serie di regole da rispettare, tra cui quella di non nominare il nome di Dio invano, non presentarsi in ritardo durante i pasti e non imprecare. Rachel vive questo confinamento come un vero e proprio girone infernale: a salvarla c'è l'amicizia con il giovane Harlan (Garrett Hedlund) e il lavoro presso la clinica veterinaria del dottor Simon Ward (Dermot Mulroney).

Le cose si complicano ancora di più quando, a seguito di uno scatto d'ira, Rachel confessa al suo datore di lavoro di aver subito abusi e violenze sessuali dal suo patrigno Arnold (Cary Elwes). La confessione spinge anche Lilly (Felicity Huffman) a tornare a casa di Georgia, con la quale non ha mai avuto un bel rapporto. La scoperta che il suo compagno possa aver abusato di sua figlia porta Lilly a rifugiarsi nell'alcol. Nel caos che ne consegue le tre donne dovranno cercare un modo per tenere insieme la famiglia e capire quale sia la verità.

Il periodo nero di Lindsay Lohan, tra droga e procedimenti penali

Donne regole e tanti guai è uscito in sala nel 2007 e mentre gli spettatori si lasciavano irretire dal fascino di questa storia ambientata in Idaho, Lindsay Lohan passava uno dei momenti più oscuri di tutta la sua carriera. Un periodo molto difficile che aveva avuto ripercussioni anche sulle riprese del film. Come racconta il sito dell'Internet Movie Data Base, infatti, Lindsay Lohan ricevette una lettera di richiamo dal CEO dello studio di produzione, in cui veniva accusata di essere poco professionale. La lettera, che arrivò anche ai giornalisti, poneva l'accento sul comportamento di Lindsay Lohan, che veniva descritto come "scortese, irresponsabile e non professionale". In più le azioni e l'atteggiamento dell'attrice vennero definite come quelle di "un bambino viziato" che "mette in pericolo la qualità del film". La situazione era tale che lo studio minacciò la giovane attrice di farle causa se avesse continuato a causare ritardi alla produzione.

Nata, in qualità di artista, come protegée della Disney, Lindsay Lohan aveva iniziato la sua carriera prendendo parte a progetti televisivi e cinematografici che avevano lo scopo di promuovere quei valori di cui la Disney si è sempre fatta un vanto. Era dunque necessario che gli artisti rappresentati dalla major avessero comportamenti e reputazioni irreprensibili e che non si allontanassero dall'ideale proposto dallo studio. Ma nel 2007 Lindsay Lohan era già lontana da quel tipo di valori. Come sottolinea Biography, Lindsay Lohan finì presto sotto i riflettori della stampa e del gossip: da una parte a causa del padre, dall'altra per la sua tendenza a visitare sempre più spesso locali notturni e uscirne ubriaca. Come riporta Insider, Michael Lohan aveva problemi di alcolismo dal 1982. Successivamente finì in prigione per insider trading e per aver violato la libertà vigilata. Nel 2004 venne arrestato di nuovo dopo essere stato sorpreso a guidare in stato d'ebbrezza e aver tentato di aggredire le forze dell'ordine. Questo poneva Lindsay Lohan in una luce pessima, soprattutto per quanto riguardava il suo futuro alla Disney: lo studio non avrebbe mai potuto accettare di rappresentare la figlia di un uomo alcolizzato, finito per ben due volte in prigione. Ma ben presto l'attrice e cantante finì nello stesso gorgo del padre, lasciando che l'alcol prendesse il sopravvento sulla sua vita.

Nel gennaio del 2007 la Lohan si sottopose al primo trattamento di riabilitazione in una clinica specializzata. La cura, però, non ebbe gli effetti sperati. Sempre Biography racconta che il 26 maggio dello stesso anno la Lohan venne arrestata dopo aver causato un incidente a Beverly Hills, andando a schiantarsi contro un albero. Il 24 luglio fu protagonista di un altro arresto dopo aver dato il via a un inseguimento stradale con la madre del suo ex assistente personale. In entrambi i casi, la Lohan venne trovata in possesso di piccole quantità di cocaina. La sua vita, a quel punto, non è altro che un entrare e uscire dalle cliniche di riabilitazione: riesce a scontare pochissimi giorni di effettiva reclusione, ma continua imperterrita a guidare sotto l'effetto di alcol e droga e non si presenta alle sedute di terapia imposte dal tribunale. Secondo la biografia della Lohan sul sito IMDB, l'opinione pubblica si ribellò contro l'attrice. La sensazione, infatti, era quella che riuscisse sempre ad avere la meglio sui procedimenti legali, quasi avesse una sorta di sconto di pena per il semplice fatto di essere famosa.

È quello che succede anche quando, nel 2011, viene arrestata per furto, dopo aver rubato una collana di circa 2500 dollari: la pena di 40 giorni di reclusione viene cambiata in "sole" due settimane di arresti domiciliari.

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